Il Nobel Stiglitz: "L'idea dell'efficienza del mercato è assolutamente sbagliata"
"Perché il settore privato teme che il governo offra mutui? Se sono più efficienti come assicurano, qual è il problema? Non è che il governo sia più efficiente?"
Con queste domande, il premio Nobel per l'economia del 2001 Joseph E. Stiglitz (Stati Uniti, 1943) difende l'"opzione pubblica", la possibilità che lo Stato offra una serie di servizi che comportano maggiore concorrenza e innovazione, prezzi più bassi e offrano una facilitazione alla vita dei cittadini
L'"opzione pubblica" è una delle proposte che il professore di economia alla Columbia University include nel suo ultimo libro, Capitalismo Progressista. La risposta all'era del malessere.
Stiglitz spiega in una conversazione telefonica con eldiario.es la necessità di stabilire un nuovo contratto sociale per lasciarsi alle spalle i disastri causati dal neoliberismo. Il premio Nobel per l'economia afferma che al settore privato piacciono i "monopoli e lo sfruttamento" e teme la concorrenza, ma è convinto che il capitalismo possa essere "addomesticato".
Per questo, bisogna "frenare il potere del mercato" e porre fine agli "squilibri politici" istituendo un buon sistema di contrappesi che impediscano la perpetuazione di un sistema derivante dall'"esercizio del potere politico ed economico da parte di coloro che attualmente traggono benefici dal sistema”.
Il premio Nobel per l’economia nel suo libro propone “un modo per ristabilire un equilibrio in cui il capitalismo è domato in modo che possa servire la società. Quindi lo scopo del libro è mostrare che non è un ossimoro e che si può davvero riformare l'economia di mercato”.
Una proposta che non accarezza in nessun modo teorie contrarie alla crescita: “Ho posizioni contrarie alla decrescita perché ci sono ancora diversi miliardi di persone in tutto il mondo che non hanno uno standard di vita adeguato. Quindi per quelli di noi in Occidente che hanno alti standard di vita non è necessario che continuiamo ad aumentare il nostro standard di vita materiale, ma moralmente non possiamo negare il diritto di altre persone di avere un tenore di vita decente. Da una prospettiva globale non siamo nella posizione in cui possiamo dire a quelle persone che la crescita non è necessaria, un'altra cosa è che cambiamo il modo di crescita per renderla sostenibile”.
Alla domanda ‘cosa fare?’ Stiglitz risponde così: “Abbiamo bisogno del governo per controllare il mercato, il mercato per controllare il governo e la società civile per controllare entrambi. Quando spiego come riusciremo a far funzionare il nostro sistema sociale, economico e politico, dobbiamo dare alla società civile un ruolo importante”.