Financial Times: Stampare denaro è una valida risposta alla crisi del coronavirus
“Whatever it takes”. Tutto il necessario per far fronte alla crisi provocata dalla pandemia di Covid-19, questa sembra essere la parola d’ordine adottata dai governi di praticamente tutto il mondo. Solo l’Unione Europea dominata dall’ordoliberismo tedesco mostra di non voler aderire a questa visione.
Da più parti si prospetta l’ipotesi che i fondi necessari siano creati dalle banche centrali stampando il denaro necessario. A tal proposito scrive il Financial Times in un editoriale dal titolo emblematico ‘Stampare denaro è una valida risposta alla crisi del coronavirus’: «Le banche centrali si trovano ad affrontare chiamate per stampare denaro per finanziare direttamente la spesa pubblica.
In tempi di emergenza, in particolare di guerra, le banche centrali hanno spesso fornito ai governi banconote appena stampate. La lotta contro l'inflazione risultante è stata rinviata a dopo qualsiasi crisi».
Secondo il principale giornale economico-finanziario del Regno Unito non è giunto il momento di «allentare il quadro di una banca centrale indipendente e orientata all'inflazione. Tuttavia, questo tipo di finanziamento monetario dovrebbe essere uno strumento disponibile per i responsabili politici, se necessario».
Riguardo a eventuali rischi da iperinflazione scrive: «Il quantitative easing dell'ultimo decennio, nonostante le previsioni, non ha portato l'inflazione al di sopra degli obiettivi del 2% delle principali banche centrali. Il denaro pompato nelle economie del mondo ricco è stato accolto dall'aumento della domanda, forse permanentemente, di risparmi precauzionali».
La crisi provocata dalla pandemia mondiale che annuncia una recessione a livello planetario comporta che debbano essere valutati strumenti monetari più diretti come “helicopter money”, conclude il quotidiano britannico.