Disuguaglianze e sportelli bancari

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Disuguaglianze e sportelli bancari


di Alessandro Volpi

Disuguaglianze. Ormai sono oltre 3300 i Comuni italiani senza uno sportello bancario e nel solo 2023 ne sono stati chiusi quasi 900.

Si tratta di una razionalizzazione? Io penso proprio di no; penso si tratti piuttosto del sostanziale disinteresse ormai maturato da gran parte delle banche per i piccoli risparmiatori e le micro imprese. Perché tenere aperto uno sportello e pagare personale per raccogliere somme limitate in tanti territori disseminati per la penisola? Perché avere personale per ascoltare le micro imprese delle tante periferie? Le banche, che hanno fatto oltre 20 miliardi di profitti in un solo anno, che sono state privatizzate e si sono fuse in pochissimi gruppi, con il costante beneplacito della politica, hanno scelto, in maniera chiara, di occuparsi solo dei grandi flussi finanziari, quelli che sono digitalizzati, e di fare trading, non certo di occuparsi delle fasce di reddito basse che così sono private, scientemente, di servizi e di credito. La desertificazione dei servizi bancari si lega intimamente alla finanziarizzazione e determina una evidente disparità sociale; una delle tante che ormai sembriamo disposti ad accettare passivamente in nome di una presunta innovazione tutta a vantaggio dei ricchi.
 

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