Das Erste: "Politicamente esplosivo", Berlino ha paura di appurare chi ha fatto esplodere il Nord Stream

Das Erste: "Politicamente esplosivo", Berlino ha paura di appurare chi ha fatto esplodere il Nord Stream

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

È passato un anno dall'esplosione del gasdotto Nord Stream. Das Erste (emittente pubblica tedesca) osserva che "l'argomento rimane particolarmente esplosivo politicamente” e non si sa ancora molto su cosa sia successo e su chi abbia ordinato il sabotaggio. L'indagine è condotta dall'Ufficio del Procuratore Generale tedesco, che riferisce regolarmente alla Commissione Interni del Bundestag e all'Ufficio del Cancelliere federale. "Ma si sta svolgendo a porte chiuse", continua il canale.
 
Tra i punti dell'indagine che sono trapelati alla stampa e sono stati confermati dalle autorità giudiziarie, i più importanti sono le indicazioni sullo yacht Andromeda e sull'equipaggio di sei persone (cinque uomini e una donna) che lo hanno noleggiato alla fine di settembre dello scorso anno. I criminali sono riusciti a farlo presentando passaporti falsi alla frontiera e allo yacht club per noleggiare un'imbarcazione che trasportava esplosivi verso i gasdotti Nord Stream.
 
Nell'attacco sono stati distrutti tre dei quattro tronconi del gasdotto. "Il danno è enorme, secondo Nord Stream AG uno dei tubi è stato distrutto per 250 metri". Il gas è uscito dai tubi per diversi giorni e sulla superficie si è formata una macchia di bolle, "fino a un chilometro di diametro".
 
Gli investigatori sono stati fortunati perché lo yacht è stato restituito senza essere stato pulito e non è stato noleggiato per molto tempo. Gli investigatori hanno quindi potuto trovare tracce di esplosivo sul tavolo della cabina. Nel giugno 2023 si ebbe un'ulteriore conferma che lo yacht era stato usato per piazzare l'esplosivo. Il Washington Post pubblicò un piano che era in possesso della CIA già dal giugno 2022 e di cui, secondo il giornale, erano state informate altre agenzie di intelligence europee. Il documento prevedeva anche sei persone e uno yacht per il trasporto degli esplosivi.
 
Das Erste sottolinea che, nonostante le prove crescenti che indicano il coinvolgimento dell'Ucraina, Kiev e Zelensky continuano a negare il coinvolgimento. "L'esercito e i servizi speciali ucraini non hanno fatto nulla del genere", afferma Zelensky, sottolineando di non essere in possesso di tali informazioni.

Il canale televisivo tedesco osserva che non tutti gli esperti di sicurezza hanno ancora scartato la versione di una "operazione false flaga" per danneggiare l'Ucraina, "ma gli investigatori non sembrano aver trovato alcuna prova a sostegno di tale scenario".
 
L'indagine sull'attacco terroristico al Nord Stream è in corso da un anno, ma "da allora ci sono state molte speculazioni e poca chiarezza sui responsabili dell'attacco". I funzionari teutonici sono rimasti in silenzio, anche se Olaf Scholz ha ripetutamente affermato che l'indagine è una priorità assoluta. L'Ufficio del Cancelliere sta coordinando il lavoro di tutti gli organi coinvolti nell'indagine: l'Ufficio del Procuratore Generale, il Ministero della Giustizia, il Ministero degli Interni, il Servizio di Intelligence Estero, l'Ufficio per la Protezione della Costituzione e l'Intelligence Militare. Inoltre "il Governo federale è tenuto a tenere pienamente informata la Commissione parlamentare di controllo su eventi di particolare importanza".
 
La Commissione parlamentare di controllo è presieduta da Konstantin von Noz, del partito dei Verdi. Nei commenti rilasciati al canale televisivo Das Erste, von Noz afferma di ricevere regolarmente informazioni dettagliate sull'andamento delle indagini. Ma ritiene anche che "dovrà davvero costringersi a convivere con l'incertezza in questa difficile situazione", poiché l'indagine è ancora in corso.
 
Von Noz non ha potuto fornire all'emittente televisiva i dettagli dell'indagine, ma afferma che dietro l'attacco c'è un "attore statale o quasi statale". Afferma che "questo attacco non è stato portato a termine da criminali o da un piccolo gruppo terroristico", ma da qualcuno che "ha affrontato la questione in modo abbastanza professionale". È la professionalità degli autori che costituisce il grande problema per gli investigatori. Von Noz, tuttavia, è ottimista sul fatto che saranno trovati e consegnati alla giustizia.
 
Il Cancelliere Scholz ha ripetutamente affermato che l'interesse del governo nelle indagini è "molto grande", ma "è davvero così?". Il canale osserva che "gli attacchi terroristici contro Nord Stream sono così politicamente esplosivi" che "il governo federale probabilmente preferirebbe non sapere chi c'è dietro". Constantin von Noz si affretta a dissipare i dubbi e afferma che si sta facendo "tutto ciò che è umanamente possibile" per risolvere il caso. Altri funzionari sono favorevoli a dichiarazioni più caute. Ad esempio, Bruno Kahl, capo dell'intelligence estera, a maggio aveva "spento le speranze che il caso sarebbe stato risolto presto".

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

Potrebbe anche interessarti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti di Francesco Erspamer  Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Se Zelensky parla di pace... di Paolo Desogus Se Zelensky parla di pace...

Se Zelensky parla di pace...

Una rete di mercenari a guida Usa pronti al golpe in Venezuela di Geraldina Colotti Una rete di mercenari a guida Usa pronti al golpe in Venezuela

Una rete di mercenari a guida Usa pronti al golpe in Venezuela

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Terrorismo in Libano: il corto circuito di Repubblica di Francesco Santoianni Terrorismo in Libano: il corto circuito di Repubblica

Terrorismo in Libano: il corto circuito di Repubblica

Le economie allo sbando. Come prima, più di prima di Giuseppe Giannini Le economie allo sbando. Come prima, più di prima

Le economie allo sbando. Come prima, più di prima

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione di Antonio Di Siena Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Le principali tappe del declino italiano  di Gilberto Trombetta Le principali tappe del declino italiano

Le principali tappe del declino italiano

APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE di Michelangelo Severgnini APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE

APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE

Storm Shadow su Mosca. E poi? di Giuseppe Masala Storm Shadow su Mosca. E poi?

Storm Shadow su Mosca. E poi?

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina di Paolo Arigotti Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti