Come interpretare il ritiro della portaerei Theodore Roosevelt dal Medio Oriente?

5342
Come interpretare il ritiro della portaerei Theodore Roosevelt dal Medio Oriente?

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


Mentre prosegue la macelleria a ritmo serrato di Gaza, il ministro della Difesa di Israele, Yaov Gallant, due giorni fa ha dichiarato che le operazioni dell’Israel Defence Force (IDF) nella Striscia starebbero per concludersi a breve, dal momento che “Hamas come formazione militare non esiste più”. L’attuale scontro militare andrebbe quindi a trasformarsi in uno scontro a minore intensità per sedare la “guerriglia” di Hamas ed eliminarne i leader. Dato tale sviluppo, ha aggiunto Gallant, l’attenzione dell’IDF si dovrà spostare sul confronto contro Hezbollah in Libano.

La guerra, meglio il massacro, di Gaza, si starebbe quindi chiudendo nella forma attuale, trasformandosi in un qualcosa di altro e tutto da scoprire, anche perché ancora sono in corso dei tentativi per concludere un accordo con Hamas che inserirebbero nel quadro una variabile aggiuntiva (anche se ad oggi sperare in un’intesa è arduo, dal momento che le profferte israeliane restano ambigue sia riguardo il cessate il fuoco che sul ritiro delle sue forze e sul controllo da parte dell’IDF del corridoio Filadelfia).

Il viceré di Gaza

Su quanto si prospetta in futuro appare significativa la nomina del colonnello Elad Goren come massima autorità della Striscia per quanto riguarda gli aiuti umanitari e civili, compreso il “ripristino delle infrastrutture civili (Jerusalem Post). Sostanzialmente Israele si appresta a gestire la Striscia, ricostruzione compresa, attraverso un’autorità militare. Il processo per l’annessione della Striscia, per ora mascherata, va avanti.

Chief of Staff Herzi Halevi appoints Elad Goren as new Head of Humanitarian-Civilian effort in Gaza


In attesa dell’incerto futuro di Gaza, che di certo ha solo i morti – ieri l’ennesima strage in una scuola, con “donne e bambini fatti a pezzi”, come hanno raccontato testimoni oculari ad al Jazeera – resta che le parole di Gallant hanno rilanciato la prospettiva di una guerra contro Hezbollah.

Israel’s war on Gaza live: 22,000 have ‘life-changing’ injuries in Gaza

Infatti, a corollario del suo intervento, il ministro della Difesa israeliano ha dichiarato: “Stiamo portando a termine l’addestramento dell’intero schieramento di battaglia per un’operazione di terra [in Libano], in tutti i suoi aspetti” (Timesofisrael).

Gallant: Hamas as ‘military formation’ in Gaza is gone, IDF focus shifting to north


Il ritiro della portaerei

In questo clima appare più che significativo che ieri gli Stati Uniti abbiano ordinato il ritiro della portaerei Theodore Roosevelt, inviata al largo del Libano insieme alla Abraham Lincoln a rinforzo delle forze israeliane. Un segnale neanche troppo piccolo inviato a Tel Aviv perché eviti di allargare la guerra e per spingerla a a concludere un accordo con Hamas, che chiuderebbe le ostilità anche con Hezbollah.

Non sappiamo se basterà a evitare l’ennesima follia della leadership israeliana, che incenerirebbe il Libano, certo, ma a costo di gravissimi danni anche per Israele e a rischio di aprire una guerra regionale in piena regola, che forzerebbe un altro intervento Usa in Medio oriente. Vedremo, intanto registriamo con certo sollievo la notizia del ritiro della portaerei Usa, una delle poche buone notizie giunte dal Medio oriente in questi 10 mesi di sanguinaria follia.

Nasce "Generazione AntiDiplomatica" Nasce "Generazione AntiDiplomatica"

Nasce "Generazione AntiDiplomatica"

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti di Francesco Erspamer  Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Cosa ci dice il cambio di guardia a Repubblica: di Paolo Desogus Cosa ci dice il cambio di guardia a Repubblica:

Cosa ci dice il cambio di guardia a Repubblica:

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

L'euroatlantismo sionista mette in pericolo la coabitazione mondiale di Giuseppe Giannini L'euroatlantismo sionista mette in pericolo la coabitazione mondiale

L'euroatlantismo sionista mette in pericolo la coabitazione mondiale

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione di Antonio Di Siena Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA di Gilberto Trombetta UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA

UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA

I fili scoperti del 5 ottobre di Michelangelo Severgnini I fili scoperti del 5 ottobre

I fili scoperti del 5 ottobre

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina di Paolo Arigotti Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Ancora oggi esiste il privilegio di classe di Michele Blanco Ancora oggi esiste il privilegio di classe

Ancora oggi esiste il privilegio di classe

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti