Chi sono i responsabili della morte di civili a Sumy?

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Chi sono i responsabili della morte di civili a Sumy?

 

di Fabrizio Poggi per l'AntiDiplomatico

Cosa è successo a Sumy? C'è stato un bombardamento russo e sono morte oltre 35 persone, mentre altre 118 sono rimaste ferite. I russi, si sa, usano sempre quella tattica: lanciano missili contro la popolazione ucraina, fanno stragi di civili, perché contro l'esercito di Kiev non sono in grado di farcela. E poi, anche questo si sa, «Putin non è per la pace», per questo, l'unica possibilità è «la pace attraverso la forza»: parola del Commissario europeo alla difesa, il lituano Andrius Kubilius, quello che annuncia un'invasione russa entro cinque anni. D'altronde, cosa c'è da aspettarsi da un Putin che «uccide ancora civili innocenti», tuona indignato lo spagnolo Pedro Sanchez, in linea con il disgusto del tedesco Olaf Scholz per «l'attacco barbaro dei russi», con cui dimostrano quale sia il loro «presunto desiderio di pace». Ma, ciò che più indigna, è che l'attacco sia stato portato la «Domenica delle Palme in Ucraina: mentre i civili celebrano, l'ennesimo attacco missilistico russo provoca a Sumy oltre 30 vittime innocenti, tra cui bambini», omelia l'Ambasciata d'Italia a Kiev. Davvero un «attacco vile e barbaro», singhiozza colei che vuole la guerra a tutti i costi, quella Ursula von der Leyen, che stigmatizza, come d'altronde impone la retorica univoca dell'Europa “libera a antiautocratica” come «le continue, orribili violenze russe»  non facciano che ripetersi, sempre ovunque, ai danni di una Ucraina che «vuole pace».

E dunque, la domanda: cosa è successo a Sumy?

Di fronte alla morte di civili e, soprattutto, di bambini, è davvero difficile rimanere obiettivi, in special modo quando la morte viene portata - non si stancano di ripeterlo, come leggendo un copione ben confezionato, gli esimi “pacifisti d'Europa” - nel giorno della «domenica delle palme», quando «Solo un bastardo può fare questo», come scrive inorridito Vladimir Zelenskij.

Dunque, secondo fonti della DNR, tra il 12 e il 13 aprile, le forze ucraine hanno portato oltre 30 attacchi sul territorio della regione di Donetsk, in particolare in direzione Gorlovka e Jasinovataja, esplodendo circa 80 colpi di vario calibro. Due civili sono rimasti uccisi. Ancora il 13 aprile i bombardamenti sono proseguiti, in direzione del distretto di Nikitskij, della provincia di Gorlovka. Almeno una ventina di colpi di artiglieria sono stati diretti contro la regione di Kherson.

Ma, cosa è successo a Sumy? Al locale Centro Congressi, era stata organizzata una cerimonia di premiazione degli uomini di una delle brigate che avevano partecipato all'attacco alla regione di Kursk. Sul concentramento, sono stati lanciati due “Iskander” ad alto potenziale, in seguito a cui un gran numero di soldati ucraini sono rimasti uccisi: alto anche il numero di vittime tra i civili radunati nelle vicinanze.

Sentiamo dunque cosa dicono gli ucraini. Oltre ad accusare, ovviamente, Mosca per l'attacco, si fanno i nomi dei responsabili della tragedia. Uno dei primi nomi lo ha fatto già il 13 aprile il sindaco di Konotop Artëm Seminikhin, che ha scritto: «"Mi rivolgo a quello stronzo del governatore della regione di Sumy, Artiukh: spaventapasseri, se non ti metti in ginocchio prima delle 18, bestia, non ti scusi con la gente, non ti dimetti da capo dell'amministrazione, bastardo, e con te anche Krasnošapka (capo della direzione regionale delle forze armate; ndr), accidenti, che non ha contrastato la manifestazione in alcun modo – fosse per te, i missili continuerebbero ancora a cadere sui ragazzi, dannazione, proprio come è successo. Alle 18, al diavolo, vi dirò cosa è successo. Fottuto animale! Quanti deficienti come questi Artjukh ci verranno ancora assegnati, dannazione, come questi Krasnošapki!». Notiamo di passaggio, che Seminikhin non è proprio un “filo-russo”: membro del partito nazionalista “Svoboda”, nel 2015, divenne famoso per aver appeso nel suo ufficio un ritratto di Stepan Bandera invece di quello del Presidente.

Lo stesso dicasi per Igor Mosijchuk, tra i fondatori del nazista “Azov”: «Amici, è necessario dire la verità» ha dichiarato in un video pubblicato su YouTube; «questo crimine ha anche altri colpevoli. Questo crimine non sarebbe stato possibile se il capo dell'amministrazione militare regionale di Sumy, Vladimir Artjukh, i leccapiedi verdi (il colore del partito presidenziale “Servi del Popolo”; ndr), che lo servono, il deputato Mikhail Anancenko, degli stessi leccapiedi verdi, non avessero deciso di organizzare nel centro della città di Sumy una cerimonia di premiazione della 117ª brigata di Difesa territoriale».

Mosijchuk ha anche detto che tutti sapevano della cerimonia, la premiazione era stata annunciata e «questa carogna verde - Anancenko - ha pensato bene di rendere tutto pubblico, di organizzare una festa. Ecco perché tra i civili morti ci sono stati anche dei bambini; «hanno invitato bambini e civili a una premiazione di militari», ha detto Mosijchuk, ricordando episodi simili a Cernigov e Zaporože, con vittime civili.

Esigendo che Zelenskij rimuova Artjukh, che Anancenko si dimetta da deputato, Mosijchuk ha detto che «questa tragedia non sarebbe mai accaduta se gli artjukhi, insieme agli anancenki, non avessero organizzato una festosa cerimonia di premiazione in una città di prima linea... cos'altro deve accadere perché i parlamentari verdi si rendano conto che la guerra non è un luogo per le pubbliche relazioni, perché smettano di radunare soldati - i nostri eroi - per premiarli, e il nemico li colpisca con i missili. Questo crimine deve essere indagato e tutti i responsabili puniti», ha detto Mosijchuk.

Prima di lui, un'altra “chiarissima” russofoba quale Mar'jana Bezuglaja, deputata dello stesso partito “Servo del popolo”, aveva accusato per l'accaduto il comando militare ucraino: «La Russia ha bombardato il centro di Sumy nella domenica delle palme. Mi appello a Syrskij e anche al comandante della Difesa territoriale: non concentrate i militari per le premiazioni, soprattutto nelle città civili - i russi hanno di nuovo avuto informazioni sul concentramento. E anche nei poligoni si continuano gli allineamenti dei soldati.... Non organizzate allineamenti... sia maledetto il vostro sovok (appellativo dispregiativo per l'Unione Sovietica; ndr) e voi con esso!».

Bezuglaja ha anche fatto riferimento al Servizio di sicurezza ucraino, secondo cui il colpo è stato causato da una fuga di informazioni; «Nessuno è stato punito per i casi precedenti. Ad esempio, dopo la tragedia durante la premiazione della 128° brigata, non c'è ancora nessun sospettato. D'altronde, il comandante della brigata, Lysjuk, è cugino del generale Zubanic».

Anche il propagandista Jurij Butusov, direttore di Tsenzor.net, si è espresso nello stesso senso: «Chi esattamente ha deciso, per la convenienza di alcuni dirigenti, di tenere l'incontro proprio nella sala congressi: proprio di questo devono rispondere in primo luogo il capo dell'amministrazione regionale Artjukh e il presidente Vladimir Zelenskij, che lo ha nominato a questa carica e ce lo mantiene... Ora sono iniziate le indagini per capire perché sia successo, perché si sia verificata una simile tragedia. Ci sono due domande. La prima è chi, concretamente, ha preso la decisione di organizzare l'iniziativa nel centro della città, proprio lì, in quei locali in cui si sono svolti gli eventi, compresi quelli con la partecipazione di civili».

Da parte russa, l'ex deputato ucraino ed ex primo presidente del Parlamento di Novorossija Oleg Tsarëv, ha richiamato l'attenzione sulle dichiarazioni di Bezuglaja: «A giudicare dalle isterie di Mar'jana, le perdite dei soldati ucraini in questi attacchi sono enormi» e il corrispondente di guerra russo Alexandr Kots ha commentato l'attacco scrivendo che «la morte di civili è sempre una tragedia. Da qualsiasi parte del fronte avvenga. Che si tratti di comuni civili di Donetsk alla fermata “Bosse”, nel 2015, o alla “Universitetskaja” nel 2022, di residenti di Belgorod a capodanno del 2024, o di abitanti di Sumy, oggi». Kots ha anche messo in risalto le differenze tra le varie tragedie, sottolineando la natura terroristica degli attacchi contro il Donbass, che non perseguivano alcun obiettivo militare, ma solo intimidatorio contro la popolazione civile. «A Sumy oggi si è colpito innanzitutto un concentramento di militari, «radunati nel centro di una città di prima linea (divenuta tale in seguito all'avventura ucraina nella regione di Kursk) per un evento ufficiale. Del resto, non si possono mica premiare fuori dalla città coloro che si sono particolarmente distinti nel massacro di Sudža!», ha detto Kots.

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