Canada, la capitale Ottawa dichiara lo stato di emergenza per il Freedom Convoy. Arresti per chi fornisce «supporto»

Canada, la capitale Ottawa dichiara lo stato di emergenza per il Freedom Convoy. Arresti per chi fornisce «supporto»

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

Dal 2 gennaio la nostra pagina Facebook subisce un immotivato e grottesco blocco da "fact checker" appartenenti a testate giornalistiche a noi concorrenti. Aiutateci ad aggirare la loro censura e iscrivetevi al Canale Telegram de l'AntiDiplomatico


Non accenna a placarsi la protesta dei canadesi contro le restrizioni Covid, avviate dai camionisti del ‘Freedom Convoy’ contro gli obblighi vaccinali decretati dal governo Trudeau. La protesta insiste nella capitale Ottawa, il sindaco Jim Watson ha dichiarato lo stato di emergenza, paventando «un serio pericolo e una minaccia alla sicurezza dei residenti«, dato che i camionisti del Freedom Convoy e i loro sostenitori continuano a occupare la capitale. La decisione arriva dopo che Watson ha lamentato che la polizia è stata messa in minoranza dai manifestanti, e ha invocato al governo federale aiuto per reprimere la protesta.

«La situazione a questo punto è completamente fuori controllo», ha detto Watson alla radio Newstalk. «Sono molti di più rispetto ai nostri agenti di polizia e ho indicato al capo che dobbiamo essere molto più agili e proattivi quando si tratta di queste attività».

Prima di annunciare l'emergenza, Watson ha supplicato il governo federale di «sedersi e avere un qualche tipo di discussione, un qualche tipo di mediazione per risolvere questa situazione perché ora si sta diffondendo in tutto il paese».

Le dichiarazioni di Watson fanno eco a un'ammissione del capo della polizia Peter Sloly: «Non abbiamo risorse sufficienti per affrontare adeguatamente ed efficacemente questa situazione e allo stesso tempo fornire adeguatamente ed efficacemente il servizio di polizia in questa città», ha affermato il capo della polizia durante una riunione con il consiglio dei servizi di polizia di Ottawa. 

Mentre Sloly ha ripetutamente affermato che «tutte le opzioni sono sul tavolo», il premier Justin Trudeau, che continua a eludere il confronto con i manifestanti, la scorsa settimana ha escluso il dispiegamento dei militari, riconoscendo che una tale risposta dovrebbe essere l'ultima opzione. I manifestanti hanno promesso di mantenere la protesta fino a quando il governo non abroga gli obblighi vaccinali e il codice QR "passaporti sanitari”, il green pass in salsa canadese per intenderci. 

Fino a questo momento i manifestanti non hanno compiuto alcun atto di violenza o danneggiamento. In ogni caso questo non ha impedito a esponenti del governo e funzionari come Sloly di evocare la protesta statunitense culminata nell’invasione del Campidoglio a Washington il 6 gennaio dell’anno passato. Per questo motivo le autorità hanno piazzato pesanti barricate nei punti chiave di attraversamento del centro e hanno chiuso le strade nel tentativo di tenere fuori la parata infinita di camion.

Ma non solo. Le autorità hanno annunciato che chiunque fornisca «supporto materiale» sarà tratto in arresto. Alla domanda se il «supporto materiale» includesse beni di prima necessità come cibo e acqua, un portavoce della polizia ha dichiarato a Fox News che l'annuncio «si riferisce a materiali pericolosi che rappresentano un pericolo di sicurezza pubblica o di incendio».

Ben presto sono emersi video di persone arrestate e di agenti di polizia che sequestravano carburante ai manifestanti.

Nonostante la demonizzazione e le minacce delle autorità i camionisti e i cittadini canadesi non hanno alcuna intenzione di smobilitare finché il governo Trudeau non accoglierà le loro richieste. 

 

Dal 2 gennaio la nostra pagina Facebook subisce un immotivato e grottesco blocco da "fact checker" appartenenti a testate giornalistiche a noi concorrenti. Aiutateci ad aggirare la loro censura e iscrivetevi al Canale Telegram de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

Potrebbe anche interessarti

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela di Geraldina Colotti 28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino" di Clara Statello Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico di Leonardo Sinigaglia 25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite di Pasquale Cicalese L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite

L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE di Giuseppe Masala Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS di Michele Blanco DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti