Andrea Zhok - "Io non so come fate a dormire..."

4946
Andrea Zhok - "Io non so come fate a dormire..."


di Andrea Zhok*

 

Mi ero ripromesso di tacere vista la conclamata sterilità del Logos in questa fase storica, ma faccio fatica a non dire una parola, per quanto logora e stantia rispetto a quanto accade in Palestina.

Io davvero non so come fanno a dormire la notte quelli che supportano e hanno supportato, giustificano e hanno giustificato negli ultimi diciassette mesi le operazioni dell'esercito israeliano nella striscia di Gaza e in Cisgiordania.

Per me è proprio un enigma.

Nascondersi dietro alle psicopatie latenti di Nethanyahu non assolve nessuno. Non immaginate che quando, prima o poi Nethanyahu andrà in pensione sarà tutto a posto.

Non sarà mai più tutto a posto.

Che anche secondo le definizioni tecniche più esigenti quello in corso sia un genocidio può essere negato solo da chi non conosce l'uso delle parole. Ma in fin dei conti è irrilevante impiccarsi alle definizioni.

Chiamatelo etnocidio, strage sistematica di civili, massacro su base quotidiana, fate voi.
 
Non è però una guerra.

Chiamarla guerra è proprio una schifosa menzogna.

Non c'è nessuna guerra quando da un lato, come si vede in centinaia di filmati, ci sono civili disarmati che camminano davanti ad un ospedale, o in una via diroccata alla ricerca di acqua o che pernottano in una
tenda, e dall'altra ci sono missili di ultima generazione che piovono dal nulla e li fanno a brandelli.
 
Non è una guerra, è macelleria di esseri umani, è sterminio.
 
Non è una guerra quando blocchi gli approvvigionamenti di cibo, acqua e medicinali ad una popolazione civile assediata.
 
Non è guerra, è tortura con finalità genocidarie.

In molti ancora oggi hanno un soprassalto quando qualcuno fa un parallelismo tra le azioni genocidarie del NASDAP al potere in Germania e le azioni odierne dell'esercito israeliano.
 
Ora, è vero che la storia non si ripete mai identica, dunque oggi non c'è tecnicamente alcun nazismo, né alcun fascismo, né ci sono gli Unni di Attila.

Però ci sono aspetti in comune evidenti.

Due aspetti in particolare.

Il primo è la venerazione unilaterale della vittoria e della violenza come espressione della forza che poi, imponendosi, diventerà legge, acquisirà legittimazione a posteriori. Quando Nethanyahu al Congresso USA dice con perentoria soddisfazione - tra scroscianti applausi - che "quando USA e Israele sono assieme succede solo una cosa: noi vinciamo, loro perdono!" egli sta incarnando l'essenza di questa concezione in cui la giustizia è nulla, la forza tutto.

E spiace molto dirlo, ma questa idea, mentre è letteralmente agli antipodi dalla tradizione culturale ebraica, che ha la subordinazione alla Legge come elemento centrale, è perfettamente in linea con la concezione di paganesimo nichilista e "nietszcheano" incarnato dalle camicie brune.

Il secondo aspetto è ciò che consente di esercitare queste forme di sopraffazione sanguinaria, di sterminio di innocenti. senza battere ciglio. E l'unica cosa che lo consente è una concezione che colloca sé stessi, antropologicamente, in una posizione superiore e incommensurabile con quella delle vittime.

E questa concezione ha un solo nome: razzismo.

Si può discutere e si è discusso a lungo se, o in che misura, quanto subito dal popolo ebraico nella Germania degli anni '30 e fino al 1945 fornisse una peculiare legittimazione morale alla fondazione di uno stato indipendente in terra di Palestina.

Ma qualunque fosse eventualmente stata quella legittimazione morale, oggi e per sempre Israele l'ha perduta.

*Post Facebook del 17 maggio 2023


--------------------

HO ANCORA LE MANI PER SCRIVERE - Testimonianze dal genocidio a Gaza” 


“Ho ancora le mani per scrivere. Testimonianze dal genocidio a Gaza” raccoglie 222 testi di numerosissimi autori di Gaza, scrittori, poeti, giornalisti o semplici cittadini. Il sottotitolo dell’originale sottolinea che si tratta di testimonianze min dakhil Ghazza (“dall’interno di Gaza”), cioè scritte da palestinesi che vivono nella Striscia. Diffuse perlopiù dai social networks, sono riportate in ordine cronologico, coprendo un periodo che va dall’ottobre del 2023 fino al settembre 2024. Mutuando un’espressione tipica del linguaggio militare, esse sono state composte a “distanza zero” dal teatro degli eventi che li vedono coinvolti, non da semplici spettatori, ma da attori, testimoni oculari, auricolari e con tutti gli altri sensi, sensazioni ed emozioni.

IL RICAVATO DEL LIBRO ANDRA’ A SOSTEGNO DELLA POPOLAZIONE DI GAZA, ATTRAVERSO L’ASSOCIAZIONE “GAZZELLA”, CHE STA DISTRIBUENDO PANE, ACQUA, MEDICINALI, GENERATORI DI CORRENTE NELLA STRISCIA.

ACQUISTALO ORA

Andrea Zhok

Andrea Zhok

Professore di Filosofia Morale all'Università di Milano

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Quando il tennis oscura un genocidio di Paolo Desogus Quando il tennis oscura un genocidio

Quando il tennis oscura un genocidio

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Necropolitica e Tanatopolitica di Giuseppe Giannini Necropolitica e Tanatopolitica

Necropolitica e Tanatopolitica

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Questo mondo ingiusto di Michele Blanco Questo mondo ingiusto

Questo mondo ingiusto

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti