Tregua a Gaza. Chi ha vinto? Palestina tra Resistenza e Collaborazionismo

1195
Tregua a Gaza. Chi ha vinto? Palestina tra Resistenza e Collaborazionismo

 
 
É scattata tra mille incertezze la tregua a Gaza con un primo scambio di prigionieri. Gli ulteriori sviluppi sono incerti ed una ripresa dei combattimenti è sempre possibile. Non è chiaro inoltre se il cessate il fuoco diventerà definitivo; ma si può fare un primo bilancio di ciò che è accaduto dal 7 ottobre 2023.
 
Molti dei soliti giornalisti nostrani sottolineano con malcelata soddisfazione che Israele e lo stesso governo Netanyahu uscirebbero rafforzati dalla crisi. I combattenti della Resistenza palestinese sarebbero decimati. Hezbollah è molto indebolito dopo gli attentati con i walkie-talkie programmati da anni di servizi segreti israeliani, e dai bombardamenti sul Libano meridionale, Beirut e la valla della Bekaa. Il governo Assad in Siria, perno logistico dell’Asse della Resistenza, è caduto. Lo stesso Iran sarebbe indebolito.
 
In realtà le cose sono alquanto diverse. L’esercito israeliano, uno dei più potenti del mondo, per di più sostenuto dalla Marina e dall’Aviazione statunitense e rifornito continuamente con un numero impressionante di munizioni e armi da USA e UE, non è riuscito in quindici mesi di devastanti bombardamenti, invasioni di terra, genocidio e deportazioni della popolazione civile, ad aver ragione di poche migliaia di guerriglieri asserragliati in un territorio più piccolo del Comune di Roma. Non è riuscito a liberare gli ostaggi ed è stato costretto a trattare dai suoi protettori USA, mentre l’economia è in grave crisi e le fila della Resistenza si rafforzano con sempre nuove adesioni. Gli Hezbollah sono sempre una forza notevole che si sta riorganizzando, e l’Iran non appare indebolito. Ha dimostrato di poter colpire il territorio israeliano nonostante l’ombrello USA; si rafforza con il nuovo patto con la Russia, e continua a sviluppare i suoi programmi nucleari. Anche lo Yemen settentrionale, governato dal movimento Ansar Allah, ha dimostrato di poter bloccare il commercio israeliano nel Mar Rosso e di poter colpire il territorio israeliano.
 
La Resistenza palestinese, sostenuta dai suoi alleati, dimostra quindi di essere sempre viva e soprattutto di costituire l’unica pur difficile via per la liberazione a lungo termine del paese dalla morsa sionista, pur dovendo pagare un prezzo spaventoso come quello già pagato da Algerini o Vietnamiti per la loro liberazione.
 
In alternativa abbiamo una presunta via diplomatica sponsorizzata dall’Occidente, che ha come proprio agente locale la cosiddetta Autorità Nazionale Palestinese, il cui carattere collaborazionista è ormai evidente. L’ANP è giunta fino alla repressione armata della Resistenza in Cisgiordania, e a proporsi come amministratrice della “ricostruzione” di Gaza dopo che l’esercito israeliano avrà fatto piazza pulita. Dopo i disastrosi (per i Palestinesi) Accordi di Oslo, trent’anni di inutili trattative hanno peggiorato drammaticamente la situazione e portato un piccolo gruppo previlegiato, mai eletto in nessuna consultazione democratica, ad amministrare alcuni brandelli isolati di territorio. Su questi brandelli (meno del 10% del territorio della Palestina storica) dovrebbe forse sorgere una parvenza di stato palestinese sotto il controllo delle autorità israeliane, quasi sul modello delle riserve dei nativi in USA o in Australia. Intanto proseguono la colonizzazione e la pulizia etnica in Cisgiordania, mentre i bombardamenti su Gaza non si sono mai interrotti anche negli anni precedenti il 7 ottobre 2023.
 
Purtroppo su questi temi anche il movimento pro-Palestina in Italia si è spaccato tra chi sostiene la Resistenza e chi fa un fronte comune con quelle forze moderate e ambigue che continuano a prenderci in giro con la storiella dei “due popoli, due stati”; ma le vicende storiche si evolvono e faranno giustizia di queste posizioni opportuniste.
 
Roma, 20 gennaio 2003, Vincenzo Brandi

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Ventotene e dintorni di Alessandro Mariani Ventotene e dintorni

Ventotene e dintorni

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano" di Giuseppe Masala Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione» di Francesco Erspamer  Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa di Geraldina Colotti L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza di Giuseppe Giannini La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno di Michelangelo Severgnini Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno

Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti