"Stupore e disgusto". La risposta dell'Ambasciata russa al Corriere della Sera
Tutti i giorni la stampa italiana sforna articoli, leggendo i quali non si può non pensare che le menzogne servano da istigazione all’odio contro la Russia.
Quello, davvero indecente di Danilo Taino sul Corriere della sera del 25 marzo dal titolo "Ecco perché Putin minaccia tutti noi", ha di sicuro passato ogni linea rossa. "Le armi per gli ucraini che muoiono anche per noi sono armi per fermare il fascismo di Putin e per impedire che si propaghi. Va detto agli italiani", il sottotitolo.
C’è voluto davvero del coraggio a scriverlo e a pubblicarlo. Incredibile come non si conosca più il senso della vergogna, si sia perso il rispetto per la Russia, a cui l’Italia è legata da secoli di rapporti diplomatici, culturali e di amicizia, una nazione che ha sempre aiutato l’Italia, basti ricordare il devastante e tragico terremoto del 1908 a Messina e Reggio Calabria, i marinai russi furono i primi a correre in aiuto della popolazione locale, si distinsero per il coraggio e l’abnegazione, oppure durante il Coronavirus, la Russia mandò aiuti e medici all’Italia a cui mancavano anche le mascherine!
Con quale coraggio si scrivono schifezze simili?
Arrecano solo danno alle relazioni con il popolo russo, che nutre sincera simpatia, ammirazione e rispetto verso il popolo italiano, la sua cultura e storia. Quando siamo costretti a leggere testi simili, intrisi di odio, russofobia e completa ignoranza della storia dell’Unione Sovietica e della Russia, si prova non solo rabbia, ma anche pena, chiedendosi dove porterà questo baratro.
All'Ambasciata della Federazione Russa in Italia hanno letto il materiale con sorpresa e un notevole disgusto, scrive la stampa russa. Il dipartimento diplomatico definisce l'articolo una diffamazione. Si rileva inoltre che la redazione del quotidiano ha raggiunto il suo obiettivo se la pubblicazione è una provocazione, pensata per indignare i cittadini russi e milioni di persone che hanno studiato storia moderna a scuola. L'Ambasciata Russa conta sul buonsenso dei semplici italiani che non intendono vedere nei russi dei nemici.
Di seguito la risposta dell'Ambasciata della Federazione russa in Italia al Corriere della Sera
Signor direttore,
abbiamo letto con stupore e un po' di disgusto l'articolo "Così Putin minaccia tutti noi" di Danilo Taino sul Suo giornale del 25 marzo 2023.
Dal momento che ha ritenuto ammissibile concedere spazio sulle pagine del Suo quotidiano a questa pasquinata diffamatoria e oltretutto richiamarne il titolo in prima pagina, stimiamo che la posizione dell'autore sia condivisa dal comitato di redazione di uno dei giornali più influenti d'Italia.
Riteniamo che non sia per noi dignitoso discutere con l'autore di questa "opera", intrisa di un odio non celato per la Russia contemporanea e il suo popolo.
Vorremmo richiamare l'attenzione della redazione del Suo giornale su quanto segue. Voi, forse, avete il dubbio primato tra gli altri media italiani nel sostenere la tesi blasfema del popolo della Russia contemporanea come "nazione fascista" governata da un "regime fascista". Se questa è una provocazione deliberata volta a suscitare l’indignazione dei cittadini russi, e dei milioni di altre persone che hanno studiato la storia moderna a scuola, allora ha certamente raggiunto il suo obiettivo. Per coloro che non hanno studiato o che hanno dimenticato le lezioni di storia, ricordiamo che il popolo sovietico, nella lotta contro il fascismo per la libertà del proprio Paese, per la libertà dell'Europa e del mondo, ha sacrificato 27 milioni di suoi cittadini e ha subito disastri e sofferenze incalcolabili.
L'odiosissima parola "fascismo" che, com’è noto, ha origine italiana, è saldamente radicata nella nostra coscienza pubblica come sinonimo di ideologia antiumana e razzista che, non solo non ha nulla in comune con la politica della Russia moderna, ma è inoltre oggetto della nostra lotta coerente e intransigente, anche contro le sue manifestazioni nelle politiche di altri Paesi. Siamo inoltre costretti a ricordare che la politica del fascismo italiano, oltre a tanti lutti e devastazioni sul territorio dell'Unione Sovietica, ha cagionato molte sofferenze allo stesso popolo italiano. Durante la Seconda guerra mondiale sul solo fronte orientale sono morte decine di migliaia di italiani.
Il marchio irresponsabilmente impostoci, gli appelli a "fermare il fascismo di Putin", che rappresenterebbe "una minaccia mortale per l'Europa e per le società europee", a nostro avviso, sono soprattutto ad uso e consumo interno, per fomentare il sentimento russofobico nella società italiana. Contiamo sul buon senso degli italiani comuni che non sono inclini a vedere dei "fascisti" nei russi che hanno sempre avuto un'indubbia simpatia per il vostro Paese e che in molte occasioni hanno fornito un aiuto disinteressato al suo popolo.
Chiediamo, signor direttore, di considerare il nostro punto di vista che riflette quello della stragrande maggioranza dei cittadini della Russia contemporanea.