Repubblica intervista ex premier finlandese Stubb che protesta per dichiarazioni manipolate
La credibilità della stampa italiana mainstream è letteralmente in caduta libera e tende sempre al ribasso. Volete una prova concreta?
Il quotidiano Repubblica, vero e proprio megafono della russofobia più bieca funzionale al bellicismo della NATO che punta allo scontro aperto con Mosca, pubblica un’intervista all’ex premier finlandese Alexander Stubb.
L’intervista col politico finlandese, che mira a sponsorizzare l’ingresso della neutrale Helsinki nella NATO, ha un titolo molto forte: «Finlandia nella Nato. Lo zar potrebbe massacrarci».
Su Twitter però interviene Stubb stesso per chiedere al quotidiano italiano di cambiare quel titolo perché gli sono state messe in bocca parole che non ha detto. «Headline not a quote. Please correct», ha scritto il inglese il politico finlandese che «prega di correggere».
Headline not a quote. Please correct. @repubblica
— Alexander Stubb (@alexstubb) April 12, 2022
Incassata l’ennesima figuraccia il quotidiano punta di lancia della propaganda bellica targata NATO in Italia cambia con «Stubb: “La Finlandia entri nella Nato, Putin ci fa paura”».
E’ lo stesso Stubb a riferire del cambiamento avvenuto «su richiesta».
New headline as per request.
— Alexander Stubb (@alexstubb) April 12, 2022
Stubb: “La Finlandia entri nella Nato, Putin ci fa paura" - la Repubblica https://t.co/Of2wBcpCvI
Avete ancora fiducia in una stampa che non si fa problemi a compiere forzature grossolane pur di portare avanti la propaganda bellicista spinta dal blocco occidentale in funzione anti-Mosca?
Evidentemente i sondaggi che vedono la maggioranza del popolo italiano ancora disposto ad aprire un dialogo costruttivo con la Russia nonostante una narrazione di guerra imposta a reti unificate 24 ore su 24 devono aver colpito molto e portato gli ambienti atlanti a rafforzare la propaganda per arrivare a imporre anche all’opinione pubblica l’idea dell’ineluttabilità della guerra totale contro la Russia.
Interessante infine notare che i quotidiani come Repubblica, i quali continuamente accusano i media cosiddetti ‘alternativi’ di diffondere fake news, vengono costantemente colti in fallo proprio a diffondere fake e manipolare notizie. Ma non fanno mai ammenda. Si limitano semplicemente a correggere i loro errori voluti e cercati. Tanto il messaggio fuorviante è già passato.
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