Quando un ministro piange in diretta televisiva...

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di Antonio Di Siena


Negli ultimi dieci anni di un Paese a crescita zero, sempre più vecchio e in piena crisi economica e demografica, mi sarebbe tanto piaciuto vedere qualche ministro della Repubblica piangere per la disoccupazione giovanile al 29% (prima del Covid). O per i 2 milioni di giovani emigrati all’estero dal 2008 a oggi. 

E invece niente. 

Ci si commuove per aver regolarizzato una massa enorme di gente che semplicemente non ne aveva diritto. Con un provvedimento che, senza uno straccio di voto parlamentare, fa un favore gigantesco ai grandi latifondisti perché legittima per decreto la schiavitù. Ed espande il welfare di uno Stato già da tempo senza risorse, alimentando ulteriormente una pericolosa guerra fra poveri già in corso. 

Forse queste plateali dimostrazioni di pubblica sensibilità, da parte di chi dice di provenire dalla terra ma è favorevole a CETA e OGM, potranno toccare le corde profonde di qualche anima bella. 

Ma a me, che sono un cinico di merda, fanno venire in mente soltanto che l’ultimo ministro a piangere in diretta Tv fu un’altra brava donna: Elsa Fornero. 

Il resto ve lo ricordate da soli.

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