Quando la sinistra fa il suo dovere diventa scomoda e viene attaccata

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Quando la sinistra fa il suo dovere diventa scomoda e viene attaccata

 

di Michele Blanco

I continui attacchi a Sahra Wagenknecht e al suo patito BSW sono parte di una strategia per delegittimare una sinistra vera ma scomoda, che sfida l’ordine economico capitalistico e i rapporti di forza geopolitici attuali.

La colpa principale del partito BSW e della sua leader è la critica all’austerità imposta dall’UE e la critica costante alla NATO, inoltre da molto fastidio il fatto che sostiene sempre e contro tutti i mass media la causa palestinese e punta sempre sulla valorizzazione dei lavoratori. L’accusa infamante che viene sempre, anche dalla stampa ultrasservita italiana, è che sia “rossobruna”, cosa assolutamente non vera.

Dopo che aveva raggiunto il 7 per cento alle elezioni europee l’esclusione di BSW, il partito di Sahra Wagenknecht (Con 2.468.670 voti pari al 4.970%), dal parlamento tedesco ha scatenato molte reazioni alcune imbarazzanti. Se da un lato i suoi sostenitori vedono in questa sconfitta un duro colpo e una grave sconfitta per la rappresentanza delle classi popolari, dall’altro, molti nell’area “progressista” o presunta tale, hanno accolto la notizia con incredibile soddisfazione, forse per continuare ad ignorare i problemi e i diritti sociali di milioni di persone. Invece di essere dispiaciuti che per poco più di diecimila voti non sono entrati nel Bundestag (parlamento federale tedesco) 50 deputati di sinistra, espressione del voto di operai, pensionati, persone povere e senza tutele e precari dal punto di vista lavorativo.

Questa grande ostilità ideologica dei “progressisti” e il suprematismo morale con cui il partito della Wagenknecht è stato trattato rivelano una dinamica politica molto più ampia, in cui ogni deviazione dall’ortodossia liberale-progressista viene bollata incredibilmente come estremismo.

BSW ha avuto il merito – o la “colpa” per i suoi detrattori – di riportare la sinistra tra le classi lavoratrici, dai precari ai disoccupati, fino ai piccoli imprenditori messi in difficoltà dalle politiche economiche europee.

La sua azione politica si concentra sulle condizioni materiali di vita di questi gruppi sociali ampiamente emarginalizzati, cercando di sottrarli alla propaganda reazionaria e retorica nazionalista di Alternative für Deutschland. Questo approccio, incentrato su una critica serrata e ampiamente giustificata all’austerità e alla deregolamentazione del mercato del lavoro, rompe finalmente con una sinistra, o presunta tale, che si è progressivamente distaccata dalle questioni sociali, della disuguaglianza ed economiche per abbracciare solo ed esclusivamente le battaglie per l’ampliamento e la difesa dei diritti civili.

Il partito di Wagenknecht denuncia apertamente la competizione sleale generata dall’allargamento dell’Unione Europea del 2004 a dieci Stati con welfare debole e salari estremamente bassi. Proponendo che ci sia l’adeguamento dei sistemi di welfare e salari ai livelli più alti.

In verità la demonizzazione di BSW e di Sahra Wagenknecht non nasce dalla sua posizione sull’immigrazione. Il vero nodo dello scontro è la politica estera. Wagenknecht ha da sempre osato sfidare la linea dominante sulla guerra in Ucraina, opponendosi all’allineamento acritico della Germania alla NATO e agli Stati Uniti.

Ha affermato con grande realismo che l’interesse tedesco ed europeo non è un’escalation bellica contro la Russia, ma cercare di mediare ed evitare invasioni, guerre e conflitti con un ritorno a una politica di cooperazione economica tra Est e Ovest, dove L’Europa abbia un ruolo centrale come ponte diplomatico tra le grandi potenze.

A tutto questo si aggiunge il sostegno sempre netto e costante di BSW alla causa palestinese, un tema che rappresenta un ulteriore elemento di rottura rispetto all’agenda del mainstream politico e mediatico tedesco.

Wagenknecht ha denunciato il fatto che la sinistra, sia in Germania che in Europa, non sia più percepita dai suoi tradizionali elettori, che si astengono o votano forze reazionarie, come la forza politica della giustizia sociale, ma come il baluardo di un’agenda di una ultramoderata sinistra post-umanista incentrata su temi come la maternità surrogata, diritti civili, genitore uno e due, e solo di questi temi. Si tratta di una constatazione basata sui dati elettorali, che mostrano un continuo e progressivo allontanamento dei lavoratori, degli operai e delle classi popolari dalla sinistra ultramoderata o ormai oggettivamente politicamente centrista. BSW viene ostracizzato e diffamato perché chiaramente disturba il governo tedesco che sarà nella prossima legislatura ancora più conservatore e l’establishment ultraliberista e guerrafondaio europeo.

 

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