Putin: Alcuni paesi sono scioccati dal conflitto in Ucraina, ma non dal colpo di stato del 2014 o dai massacri in Palestina
Oggi al vertice del G20, partecipando da remoto, il Presidente russo Vladimir Putin ha denunciato che ci sono paesi che si scandalizzano per la guerra in Ucraina, ignorando il golpe del 2014 e il massacro che si sta compiendo dal 7 ottobre scorso ai danni dei palestinesi a Gaza.
Putin ha posto, a tal proposito, una serie di domande: "La perdita di vite umane non può che scioccare, ma il sanguinoso colpo di stato in Ucraina nel 2014, seguito dalla guerra del regime di Kiev contro il suo stesso popolo nel Donbass, non è scioccante? E lo sterminio dei civili in Palestina […], non è scioccante? E il fatto che i medici debbano operare sui bambini, operare con il bisturi sul corpo di minorenni senza anestesia, non è scioccante?"
Inoltre, ha ricordato che nemmeno hanno scioccato le dichiarazioni del Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, il quale nei giorni ha lamentato che la Striscia di Gaza è diventata "un enorme cimitero di bambini".
Il leader russo riconoscendo che "le ostilità sono sempre una tragedia", allo stesso tempo ha posto il problema su come "pensare a fermare questa tragedia".
Sul conflitto con l’Ucraina, Putin ha precisato che la Russia “non si è mai rifiutata di avviare colloqui di pace”, Ribadendo: "Non è stata la Russia, ma l'Ucraina ad annunciare pubblicamente che si sarebbe ritirata dal processo negoziale e, inoltre, il capo di stato [ucraino] ha firmato un decreto che vieta tali negoziati".
"Lo stress colossale subito dall'economia mondiale"
Un altro aspetto è stato considerato dal presidente russo durante il suo intervento: “lo stress colossale di cui soffre l'economia mondiale è una conseguenza diretta delle politiche macroeconomiche sconsiderate di alcuni Stati".
Tra l’altro ha spiegato che "l'iniezione di trilioni di dollari ed euro nell'economia, nel sistema bancario, ha senza dubbio causato un picco dell'inflazione globale, facendo salire alle stelle i prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia [...] Non sono le nostre azioni né i nostri tentativi di fare giustizia in Ucraina. No. Sono le azioni delle principali economie del mondo".