Perché questa volta non mi vaccino

Perché questa volta non mi vaccino

Riflessioni di un libero cittadino italiano senza più rappresentanza

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di Roberto Michelangelo Giordi

 

1) Perché non c’è alcuna legge che ne stabilisca l’obbligo.

2) Perché è un vaccino ancora in fase sperimentale, approvato per un uso condizionale e d’emergenza, e la sua sperimentazione dovrebbe terminare soltanto nel 2023.

3) Perché il siero non mi rende immune e perché non ci sono ancora prove evidenti che un soggetto vaccinato sia meno infettivo di un soggetto non vaccinato (le notizie che arrivano da Israele tenderebbero persino a dimostrare il contrario). Su queste premesse, perché discriminare allora come nemico della società chi decide, legittimamente, di rifiutare il siero?

È evidente che qualsiasi giudizio etico negativo nei confronti di un cittadino non vaccinato non ha ragione di stare in piedi, venendo automaticamente a decadere per logica. 

4) Perché il Sars-CoV-2, come i virus influenzali stagionali, è un virus a RNA soggetto a continue mutazioni e nessun vaccino può bloccarne istantaneamente la trasmissione; anzi, secondo molti scienziati e premi Nobel, sarebbe proprio la vaccinazione a favorire la proliferazione delle varianti. Sulla base di queste premesse l’uscita dallo stato d’emergenza in tempi celeri sarebbe impossibile dato che viviamo in un mondo globalizzato, di scambi commerciali e migrazioni. Le soluzioni dunque sembrerebbero essere due: sottoporsi a vaccinazione ogni 6/7 mesi per decenni oppure vaccinare in un lampo l’intera popolazione mondiale, circa 7 miliardi di anime.

5) Perché la salute collettiva deve essere salvaguardata attraverso piani pubblici di investimento nel settore sanitario. Il governo italiano, invece, da decenni, riduce significativamente le risorse in questo settore. Per non parlare del mitizzato Recovery Plan! Lo sapete a chi è andata la fetta più piccola della torta? Alla sanità! Da cittadino pensante, mi chiedo: “ma se abbiamo un gravissimo problema sanitario, allora perché non lo affrontiamo rafforzando la rete ospedaliera, implementando le terapie intensive, assumendo personale per ricostruire la sanità territoriale e valorizzando le cure farmacologiche esistenti? Perché boicottare i farmaci per le cure precoci, molti dei quali rivelatisi utili, e lasciare il malato in vigile attesa? E soprattutto, perché imporre di fatto un vaccino ancora sperimentale a tutti indistintamente, vecchi, giovani, e persino bambini? Mi spiegate che senso ha accanirsi contro i bambini che non hanno pressocché alcuna probabilità di subire danni dal Covid?

6) Perché i governi non possono scaricare le colpe delle loro mancanze sui liberi cittadini, calpestando lo Stato di diritto e le costituzioni.

7) Perché il Sars-CoV-2 è una malattia con un tasso di mortalità inferiore allo 0,6 % sulla popolazione (significa che il 99,4 % dei cittadini italiani può superare la malattia pressoché senza problematiche o non la incontra affatto). E chissà che i  rischi degli effetti collaterali derivanti dal vaccino non siano più o meno gli stessi dei rischi di ospedalizzazione! Badate bene che quest’ultima ipotesi si renderebbe plausibile soprattutto nella fascia di età compresa tra gli 0 e i 60 anni. Dunque, seguendo la logica del dogma vaccinale, basterebbe inoculare il siero soltanto ai soggetti a rischio per abbattere del 90% circa l’emergenza della carenza dei posti letto. E allora, qual è la ragione di quest’ossessione dei governi occidentali nel voler inoculare un farmaco sperimentale nel corpo di bambini, giovani e persone in buona salute?

8) Perché nessun virologo deve sostituirsi alla politica e decidere di governarmi sulla base delle sue convinzioni, esatte o sballate che siano.

La scienza faccia la scienza, la politica faccia la politica! 

9) Perché non voglio che la mia vita sia influenzata dal regime terroristico programmato dai mass media.

10) Perché vorrei, eventualmente, un vaccino pubblico creato dai ricercatori del mio Paese, un vaccino di Stato, e non un siero sperimentale prodotto da Big Pharma.

11) Perché il governo italiano mi nega la possibilità di scegliere per me un vaccino cubano, russo o cinese, anteponendo questioni geopolitiche al fine sanitario.

12) Perché non posso accettare di essere omologato dal dispotismo dell’irragionevolezza.

13) Perché è consuetudine, ormai consolidata, ripetere che il vaccino sia l’unico passaporto per la libertà. Il vaccino non rende liberi e non conferisce alcuno status di cittadino di serie A! Un soggetto non vaccinato deve avere gli stessi diritti e doveri giuridici e morali di un soggetto  vaccinato.

14) Perché non posso accettare la logica del ricatto e una società fondata sul controllo, sul tracciamento e l’apartheid.

15) Perché cedere ora al Green Pass significa negare per sempre le libertà fondamentali sancite dalla Costituzione.

16) Perché quello cui assistiamo da circa due anni rientra nella logica della globalizzazione tecnocratica alla quale mi sottrarrò fino alla fine dei tempi.

17) Perché credo che la libertà sia un diritto inviolabile e non può essere subordinato a un’ossessione sanitaria. Del resto entrambi i diritti, alla salute e alla libertà, sono stati parimenti calpestati da decenni dal regime neoliberista.

18) Perché protesto contro la retorica populista sfoggiata in TV dal Presidente del Consiglio italiano. Non si può accettare che un alto esponente delle istituzioni parli in quel modo ai cittadini, creando terrore sulla base di presupposti falsi o ampiamente discutibili. Non si può invocare lo spettro della morte per conseguire un risultato, dimenticare di citare la parola “vita” per infondere un barlume di speranza in un popolo stanco, depresso, diviso e disperato. Un capo politico non terrorizza, accudisce. Presidente, Lei può rappresentare senz’altro le banche, ma non rappresenta affatto il popolo italiano! 

19) Perché non credo nel dogmatismo scientista e mi sottraggo all’ossessione del corpo eterno. 

20) Perché credo nella logica, nella ragione, nella sovranità popolare,  nella libertà, nell’umanità, e persino in Dio!

 La Fionda

La Fionda

La Fionda è uno spazio di elaborazione culturale e politica, che condivide alcune precise idee – statualiste, autenticamente democratiche e antiliberiste -, senza compromessi contraddittori né opacità furbesche. Ma che ha l’autentico desiderio di confrontarsi, di dare luogo a un dibattito vero, fecondo, senza tabù. Perché questo deve essere il tempo della nitidezza e dello spirito critico che non arretra di fronte a nulla.
www.lafionda.org

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