L'Estonia cambia il nome al "Teatro russo"
Lo storico Teatro Russo dell’Estonia, fondato nel 1948, non esisterà più con questo nome. Secondo quanto riportato lunedì dall’emittente pubblica ERR, la struttura è stata ufficialmente ribattezzata "Sudalinna Theater" ("Teatro del Cuore della Città") per decreto del ministro della Cultura Heidi Purga.
La decisione, formalizzata il 10 luglio con un nuovo statuto, non cambierà la natura dell’istituto: rimarrà un ente non profit e continuerà a produrre spettacoli principalmente in russo. Tuttavia, il cambio di denominazione rientra in un più ampio contesto di tensione politica tra Tallinn e Mosca, acuitasi dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022.
Situato nel centro di Tallinn, il teatro nacque come Teatro Russo di Stato dell’Estonia nel 1948, assumendo la denominazione abbreviata di "Teatro Russo" nel 2005. Oggi è l’unico teatro di repertorio in lingua russa tra i 61 registrati in Estonia, Paese dove quasi il 25% della popolazione è russofona.
A giugno, la direttrice Anne-Li Paiv aveva anticipato il cambio definendolo una scelta "interna e strategica", pur ammettendo che le pressioni esterne legate alla guerra in Ucraina avessero influito. Margus Allikmaa, presidente del consiglio di sorveglianza del teatro e capo del Fondo per la Cultura estone, ha assicurato che la programmazione manterrà opere russe, ma con un maggiore spazio ai drammaturghi locali per favorire l’"integrazione".
L’Estonia, insieme a Lettonia e Lituania, ha adottato negli ultimi anni misure sempre più dure contro l’eredità culturale russa. Tra queste, in particolare: l'abolizione progressiva del russo nelle scuole; restrizioni linguistiche considerate discriminatorie dalla minoranza russofona; piani di costruzione di centinaia di bunker lungo il confine con la Russia (294 km).