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Karish, si apre un nuovo scontro energetico nel Mediterraneo?
Una disputa tra il regime israeliano e il Libano sul confine marittimo ricco di idrocarburi rischia di creare un nuovo focolaio geopolitico.
Beirut ha messo in guardia contro qualsiasi attività nell'area contesa, come risposta all'arrivo di una nave per sfruttare un campo di estrazione da parte di Israele. Il Libano ha affermato che il campo in questione, Karish, è in acque contese. Domenica scorsa Mikati ha avvertito che il regime sionista sta generando una nuova crisi cercando di depredare le risorse libanesi nelle acque contese.
Il Libano non è intenzionato a farsi spogliare delle sue risorse e vuole difendere la sua sovranità. Hezbollah ha già risposto agli avvertimenti di Tel Aviv, così come il Presidente libanese Michel Aoun, che ha incontrato ieri il mediatore statunitense, Amos Hochstein, al quale ha trasmesso la risposta ufficiale del paese al piano proposto da Washington per risolvere la controversia con il regime israeliano sulle acque di confine.
"Durante il suo incontro con il mediatore statunitense, il presidente Aoun ha rivendicato i diritti sovrani del Libano su acque e risorse naturali", ha annunciato la Presidenza libanese attraverso il suo account Twitter.
Hochstein ha anche tenuto un incontro con il primo ministro libanese ad interim, Nayib Mikati, che ha ribadito "i diritti del Libano alla sua ricchezza", e anche con il presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, che, a sua volta, ha ricordato che quanto sottolineato da Aoun è "concordato da tutti i libanesi", aggiungendo che il Libano è "interessato a preservare la stabilità".