"Il Presidente e la sua cecità". Le parole di Mattarella viste dal Donbass
Il rumore mediatico che si è sollevato con la reazione del Ministero degli Esteri della Federazione Russa alle dichiarazioni del presidente Mattarella è servito se non altro a far nascere nella società italiana un dibattito pubblico di vaste dimensioni, a far capire più a fondo le ragioni della Russia, a portare un po’ di chiarezza nella storia manipolata della Seconda Guerra Mondiale e del ruolo svolto dall’Unione Sovietica.
In tal modo anche la verità sul Donbass si sta facendo strada, vincendo i silenzi, la censura e le falsificazioni portate avanti dalla stampa ufficiale italiana.
Il popolo della Russia, e in particolare gli abitanti del Donbass, sono stati molto colpiti dalle frasi del presidente italiano, per loro sentire che la Russia viene parificata alla Germania nazista, è doppiamente inaccettabile. Per prima cosa, perché la loro tragedia per otto anni è stata volutamente ignorata sia dalla stampa, che dalle istituzioni dell’Italia. Per seconda, perché durante questi tre anni, in cui la Russia conduce l’Operazione Speciale Militare in Ucraina, non è stato recepito dall’Italia uno dei motivi fondamentali che hanno portato la Russia a fare questo passo e cioè il nazismo che è dilagato in Ucraina, evidente e provato coi fatti. Ma la falsificazione della realtà e dei fatti reali che sono accaduti nel Donbass, permane nell’ambito giornalistico e politico italiano. È stato particolarmente doloroso per il Donbass udire quelle “invenzioni blasfeme” di Mattarella perché quella terra gloriosa ha subito l’aggressione nazista due volte: durante la Grande Guerra Patriottica (la Seconda Guerra Mondiale) e durante la Guerra civile dal 2014 che dura tuttora.
Non poteva mancare il commento delle affermazioni del presidente italiano, mandatomi dalla giovane scrittrice e giornalista di Lugansk, Donbass, Faina Savenkova, che allego qui di seguito nella mia traduzione.
(Marinella Mondaini)
Il Presidente e la sua cecità
di Faina Savenkova
Il presidente dell'Italia ha insultato il mio Paese e il mio presidente: ha definito la Russia “Terzo Reich”.
Ho sempre sperato che in Italia prevalesse il buon senso, come in Francia, dove ho molti amici, purtroppo i politici e le persone in questo Paese sono molto diversi.
Il Presidente Mattarella non è più tanto giovane, forse in lui ha preso il sopravvento un certo stato del “qui ricordo” e “qui no”, “qui vedo” e “qui non vedo”.
Vorrei ricordare al Presidente che le truppe ucraine hanno iniziato a uccidere i civili nel Donbass non nel 2022, ma subito dopo il colpo di Stato a Kiev nel 2014. Tra l'altro, una delle prime vittime del governo ucraino è stato il giornalista italiano Andrea Rocchelli, il cui assassino le autorità italiane hanno vergognosamente consegnato all'Ucraina.
Ma il Presidente Mattarella non ha visto o sentito parlare di questo, né ha sentito parlare dell'aggressione dell'Ucraina contro i suoi cittadini. Tra l'altro, per quanto ne so, nella guerra di Israele contro la Striscia di Gaza e i Paesi del Medio Oriente sono stati uccisi moltissimi civili e perché il Presidente non consideri Israele il Terzo Reich è una cecità incredibile.
Il bombardamento di città pacifiche in Russia, l'uccisione di civili nella regione di Kursk - per il Presidente e il Primo Ministro Meloni che sostiene l'Ucraina, non sono crimini di Zelenskij, ma si tratterebbe di “autodifesa”. Allora si scopre che Hitler e Mussolini hanno attaccato l'URSS per “autodifesa”?
Gli incredibili politici italiani battezzano il vincitore del nazismo “Terzo Reich”, poi propongono di privare la Striscia di Gaza di acqua e luce.
Ho molti amici in Italia e vorrei che gli italiani si rendessero conto che li stanno trascinando nella Terza Guerra Mondiale.
Quando nel Donbass è iniziata la guerra nel 2014, a molti ucraini non importava cosa stesse accadendo qui.
Ora in Ucraina non c'è opposizione, non ci sono giornalisti. La gente viene presa per strada e mandata a morire per gli Stati Uniti e l'Europa. Purtroppo, potrebbe succedere che gli stessi italiani non vengano interpellati e vadano a morire in Ucraina come stanno morendo ora ucraini, francesi, polacchi, canadesi.
Ma vorrei rinfrescare la memoria al signor Mattarella sul numero di italiani morti e catturati nella Seconda guerra mondiale e sul modo in cui fu giustiziato il dittatore Mussolini, facendogli notare che non furono i russi. La Russia non inizia le guerre, le conclude.