Il movimento di Correa vince le elezioni locali in Ecuador

Il movimento di Correa vince le elezioni locali in Ecuador

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

Importante tornata elettorale in Ecuador dove la destra neoliberista del presidente Guillermo Lasso si conferma in grosse difficoltà. La Revolución Ciudadana (RC), il movimento politico dell'ex presidente Rafael Correa (2007-2017), è infatti in testa allo scrutinio dei voti per i sindaci e i prefetti delle maggiori province dell'Ecuador.

Con oltre il 90% dei voti scrutinati per le elezioni locali i candidati della forza politica socialista sono i vincitori virtuali dei sindaci di Quito, Guayaquil, Santo Domingo, Esmeraldas, Imbabura, tra gli altri.

Lo stesso vale per le prefetture: i candidati di Revolución Ciudadana sono in testa a Pichincha, Manabí, Azuay, Santo Domingo de los Tsáchilas, Imbabura e Guayas, dove la vittoria di Marcela Aguiñaga rappresenta la fine di 30 anni di egemonia del Partito Social Cristiano (destra).

Sebbene i risultati non siano ancora stati proclamati ufficialmente, il movimento politico guidato da Correa si avvia ad essere il principale vincitore del voto, aumentando il suo vantaggio in un'elezione considerata un termometro in vista delle elezioni presidenziali del 2025.

“Nonostante le persecuzioni, l'infamia, le molestie e le notizie false, il popolo ecuadoriano ha sconfitto i sondaggisti, la mafia dei media e il potere finanziario con questi risultati", ha dichiarato il giornalista Orlando Pérez.

L'ex vice ministro degli Esteri dell'Ecuador, Kintto Lucas, ha affermato che i risultati ottenuti finora dimostrano un grande sostegno alla Revolución Ciudadana nella maggior parte del Paese e che l'appoggio popolare nei confronti dell'ex presidente Rafael Correa è evidente.

Anche i risultati del referendum indetto dal presidente Guillermo Lasso hanno evidenziato una battuta d'arresto evidente e inaspettata per il governo, che ieri sera già aveva tutto pronto per festeggiare.

Sebbene la percentuale di voto si aggiri intorno al 40%, in ognuno degli otto quesiti si impone l'opzione del No, che implica un rifiuto popolare delle proposte del governo su temi come l'estradizione, l'istituzionalità, la rappresentanza politica e l'ambiente.

Le organizzazioni sociali delle popolazioni indigene, degli studenti, dei lavoratori e dei contadini, così come i politici e i giuristi, hanno bollato il processo consultivo come ingannevole e incapace di risolvere i problemi del Paese.

Mauro Andino, analista politico, ha avvertito che se la vittoria del NO si consoliderà, sarà la prova inconfutabile del rifiuto popolare di Lasso, evidenzia l’agenzia Prensa Latina.

L'avvocato ha assicurato che il presidente del Paese sudamericano "ha proposto un cumulo di menzogne e bugie mascherate da sicurezza, istituzionalità e ambiente".

Dietro a ciascuno di essi ci sono gli allegati, che sono le scritte in piccolo del testo, e ci sono le disposizioni generali e transitorie per apportare le modifiche costituzionali proposte da Lasso, che è dove si trova la trappola, ha spiegato Andino.

Il voto comprende questioni relative all'estradizione dei cittadini, all'autonomia della Procura Generale, alla riduzione dei membri dell'assemblea e dei movimenti politici, al ruolo del Consiglio per la partecipazione dei cittadini e il controllo sociale (Cpccs) e all'ambiente.

Con un conteggio dei voti più lento del previsto, l'Ecuador continua ad attendere i risultati finali delle elezioni di domenica, quando l'80% degli iscritti alle liste elettorali si è recato alle urne per eleggere le autorità locali ed affermare la propria volontà sul referendum del governo.

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

Potrebbe anche interessarti

Il neoliberismo e l'idea di giustizia di Francesco Erspamer  Il neoliberismo e l'idea di giustizia

Il neoliberismo e l'idea di giustizia

Sa(n)remo arruolati in guerra di Giorgio Cremaschi Sa(n)remo arruolati in guerra

Sa(n)remo arruolati in guerra

Giro d'Italia 2023 e (ancora) sportwashing di Francesco Santoianni Giro d'Italia 2023 e (ancora) sportwashing

Giro d'Italia 2023 e (ancora) sportwashing

Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?   di Bruno Guigue Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?

Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Avete capito chi stiamo addestrando a Sabaudia? di Alberto Fazolo Avete capito chi stiamo addestrando a Sabaudia?

Avete capito chi stiamo addestrando a Sabaudia?

La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota" di Antonio Di Siena La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota"

La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota"

La Costituzione è morta. Viva la Costituzione! di Gilberto Trombetta La Costituzione è morta. Viva la Costituzione!

La Costituzione è morta. Viva la Costituzione!

Un caffè con Gianni per capire cosa sia l'informazione libera di Michelangelo Severgnini Un caffè con Gianni per capire cosa sia l'informazione libera

Un caffè con Gianni per capire cosa sia l'informazione libera

Il salario reale in Cina cresce (da noi crolla) di Pasquale Cicalese Il salario reale in Cina cresce (da noi crolla)

Il salario reale in Cina cresce (da noi crolla)

Giacarta può essere sconfitta? di Federico Greco Giacarta può essere sconfitta?

Giacarta può essere sconfitta?

Gorbachev: ritorno alla terra di Daniele Lanza Gorbachev: ritorno alla terra

Gorbachev: ritorno alla terra

Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California! di  Leo Essen Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California!

Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California!

L'internazionalismo nella nuova fase storica di Paolo Pioppi L'internazionalismo nella nuova fase storica

L'internazionalismo nella nuova fase storica

Andrew Doyle. I buoni, i cattivi e la libertà di parola di Damiano Mazzotti Andrew Doyle. I buoni, i cattivi e la libertà di parola

Andrew Doyle. I buoni, i cattivi e la libertà di parola