Il messaggio reazionario e classista del Corriere della Sera
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Il Corriere della Sera pubblica l’ennesima lamentela da parte di presunti ristoratori che non trovano lavoratori da assumere, nonostante le mirabolanti compensi, a loro dire, dignitosi. Gli obiettivi di questa campagna sono molto semplici: colpire il reddito di cittadinanza e ridurre la base salariale.
Per fare questo è necessario costruire l’immagine di un’imprenditoria magnanima, pronta a dare il “giusto salario” a giovani volenterosi. Ma occorre anche appoggiarsi a un senso comune diffuso, secondo cui gli italiani sarebbero dei fannulloni, gente pronta ad approfittare dei sussidi, desiderosa di assistenzialismo statale sostenuto dalle tasse di chi invece lavora.
Purtroppo è vero il contrario. L’assistenzialismo è oggi quasi tutto indirizzato a sostenere imprenditori provinciali e incapaci di stare sul mercato che i suoi stessi giornali esaltano. Allo stesso modo, le statistiche dicono che gli italiani lavorano molto al di sopra della media europea: ben 46 ore in più all’anno per salari tra i più bassi del continente, fermi da più di vent’anni.
Il messaggio del Corriere, giornale della borghesia lombarda, è dunque un altro: non vogliamo alzare i salari, vogliamo continuare a massimizzare i guadagni e scaricare i costi sui lavoratori, i quali dovrebbero ringraziarci e baciarci i piedi se diamo loro un’occupazione. Questo è il messaggio reazionario e classista che si legge in questo genere di notizie.