Il libro di Khamenei e l'inutile vociare dei paladini dei "diritti umani" a giorni e paesi alterni

4076
Il libro di Khamenei e l'inutile vociare dei paladini dei "diritti umani" a giorni e paesi alterni


di Agata Iacono

Sarebbe ridicolo se non fosse emblematicamente e tragicamente vero. Nel momento più drammatico per la Siria, uno Stato laico invaso da tagliagole islamici diventati "terroristi moderati e lettori di Kant", lasciando ad Israele campo libero per completare il genocidio a Gaza, quale protesta mettono in campo quelli che si tagliavano il ciuffo di capelli per le donne "oppresse dall'Islam"?
 
Un altro taglio di barba e capelli? Si tappano naso e bocca per la Siria martoriata in mano a orde di terroristi? No. Organizzano una "sentita" e strombazzata protesta contro la presentazione del libro di Khamenei, "Cella n14", avendo saputo che avverrà giovedì 14 dicembre a Roma.
 
Peccato che non sia neppure vero che la presentazione del testo di Khamenei sia un'anteprima in Italia. Personalmente ho partecipato il 14 novembre alla presentazione del libro Cella n14, da parte dell'ambasciatore iraniano a Roma, Mohammad Reza Sabouri, di intellettuali e specialisti, giornalisti e docenti, di cittadini della Comunità iraniana a Roma e dei responsabili della casa editrice La Vela, (che lo ha tradotto e pubblicato in Italia), in occasione della Giornata Nazionale per la Promozione della lettura in Iran, in una bellissima sala dell'hotel Regina Margherita.

 
Un po' buffo e quantomeno sospetto che, invece, solo dopo un mese, i paladini della "cultura occidentale" si siano accorti che il libro, un bel libro molto spirituale, circoli in realtà da molto tempo.
 
In sintesi, questa autobiografia ripercorre la prima metà della vita della Guida della Repubblica Islamica dell’Iran, Alì Khamenei, dall’infanzia fino alla Rivoluzione del 1979. È la saga di un giovane religioso che ha combattuto la dittatura con la forza dei suoi sermoni, il resoconto di un’esistenza votata alla lotta per la giustizia e l’instaurazione di un ordine islamico nel suo Paese. Nonostante la prigione e l’esilio, non perse mai la speranza e fu sempre al fianco dell’imam Khomeini nel traghettare il popolo iraniano alla vittoria. La sua epopea giovanile consegna alla storia un sussulto di dignità atteso da chi ancora aspira a radicali cambiamenti politici e sociali, e trasmette un incoraggiante messaggio in un tempo in cui la rassegnazione delle masse è divenuta l’arma più potente delle classi dominanti. La sacralità della battaglia dell’Ayatullah Khamenei risiede nel messaggio di cui si fa vettrice: "nessuna tirannia è in grado di spezzare la determinazione e l’audacia di chi, con totale abnegazione, combatte in nome di Dio".
 
Tutto qui.
 
Ne riporto un passo:

“Dal primo momento in cui scelsi di oppormi al brutale regime Pahlavi, fui pienamente consapevole che la strada che mi accingevo a percorrere fosse lastricata di lacrime e sangue. Armato di questa consapevolezza, preparai me stesso, mentalmente e spiritualmente, ad affrontare ogni genere di tortura ed efferatezza. Questa mia risolutezza interiore trasparì, ancor più chiaramente, quando fui arrestato per la prima volta in quel di Birjand. Da quel giorno, con l’aiuto di Dio, mi resi conto di poter perseverare a prescindere dagli innumerevoli arresti, le minacce e le vessazioni fisiche e psicologiche che mi trovai a dover fronteggiare.
Dagli esordi dell’insurrezione, nel 1962, sino al trionfo della Rivoluzione Islamica, nel 1979, fui arrestato ed imprigionato per ben sei volte, e per una volta mandato in esilio, senza contare le innumerevoli convocazioni ai vari quartier generali della Savak, la polizia segreta dello Shah, per essere interrogato. Per comprendere a pieno la mia esperienza nelle carceri dello Shah, bisogna sapere due cose: esse furono concepite come vendetta contro i detenuti politici, allo scopo di spezzarne la resistenza, e come segregazione dei militanti, per restringerne il campo d’azione e danneggiare la causa comune”.
 
E invece apprendiamo che Il senatore Giulio Terzi, già ministro degli Esteri e ambasciatore negli USA e nel regime genocida israeliano, ha definito "preoccupante" la presentazione dell’autobiografia dell’Imam Khamenei, che si terrà domani a Roma con la partecipazione dei docenti universitari Franco Cardini e Demetrio Giordani e del giornalista Giorgio Bianchi.
 
Il senatore di Fratelli d’Italia ha dichiarato: “È davvero preoccupante dover riscontrare come, ancora oggi, sia possibile lasciare spazio ad una così terribile propaganda, di cui gli organizzatori dell’evento sono ferventi divulgatori, accompagnata da una costante ostilità ai Paesi occidentali governati dallo stato di diritto, Stati Uniti ed Israele in primis. Il regime dei mullah rappresenta la più grande minaccia per l’umanità".
 
Ma l'indignazione è trasversale: anche la CGIL di Roma e del Lazio si sente in dovere di intervenire. Proprio mentre in Italia si verificava l’ennesimo gravissimo incidente sul lavoro, il principale sindacato del Paese aveva altre priorità: “Grave presentazione a Roma libro dell’ayatollah iraniano Seyyed Ali Khamenei”. In una nota la Cgil di Roma e del Lazio prosegue: “Non può lasciarci indifferenti il tentativo di fare una contro narrazione della situazione in Iran, esaltando le gesta eroiche del massimo rappresentante del regime teocratico che da decenni reprime con la violenza qualsiasi voce dissenziente”.
 
E si accodano vari organi di stampa, ad esempio Il Domani.  "Giovedì 12 dicembre, a Roma, verrà presentata l’autobiografia di Sayyed Alì Khamenei, dal titolo Cella n. 14. I semi della rivoluzione. Un libro che censura e non riporta le violenze perpetrate negli ultimi 45 anni, soprattutto sulle donne, anche e soprattutto sotto la guida suprema. Non si può tacere".
Il titolo è significato: "Una festa per Khamenei: chi celebra il male ne diventa complice"
 
Quindi deve essere perseguito e messo a tacere.
 
E non è da meno "Nessuno Tocchi Caino"
 
"E’ prevista per giovedì 12 dicembre a Roma la presentazione dell’autobiografia dell’ayatollah Khamenei.
L’associazione Ponte Atlantico rivolge un appello a tutti i partiti democratici: “Manifestiamo civilmente all’esterno dell’evento, con le donne iraniane di Woman Life Freedom Europa”.
 
Giovedì 12 dicembre, alle 17, presso il Centro congressi di via Cavour 50, è prevista la presentazione dell’autobiografia di Alì Khamenei, la “Guida suprema” della Repubblica Islamica dell’Iran, dal titolo “Cella n.14 – I semi della rivoluzione”. Presenteranno il libro i professori Franco Cardini e Demetrio Giordani, unitamente al giornalista Giorgio Bianchi.
“E’ davvero vergognoso che si pubblicizzi un libro di questo sanguinario tiranno – afferma Alessandro Litta Modignani, coordinatore dell’associazione liberale “Ponte Atlantico” – La Repubblica islamica è un regime totalitario, da 45 anni in guerra contro lo stesso popolo iraniano. Si tratta di una teocrazia fondata sull’apartheid di genere nei confronti delle donne, sottomesse con l’imposizione obbligatoria del velo; che pratica sistematicamente la tortura nei confronti degli oppositori; che vanta il maggior numero di esecuzioni capitali al mondo, in rapporto alla popolazione; che fomenta la guerra in tutto il Medio Oriente, direttamente e attraverso le sue varie diramazioni libanesi, palestinesi e yemenite.
“La Repubblica islamica dell’Iran – aggiunge Litta - organizza da decenni il terrorismo internazionale attraverso il famigerato Corpo dei Guardiani della Rivoluzione (IRGC) e altri organismi di regime, e fornisce regolarmente alla Russia di Putin i droni con cui perpetrare stragi quotidiane di civili nelle città ucraine.
“Per questi e molti altri motivi – conclude Litta – giovedì prossimo dalle 16.00 saremo a Roma in via Cavour, per manifestare vibratamente il nostro sdegno contro questa scandalosa iniziativa di propaganda del regime degli ayatollah. Saremo al fianco dell’associazione iraniana Woman Life Freedom Europa, che promuove con noi il presidio, e ci appelliamo a tutti i partiti democratici e ai movimenti della società civile – in particolare al movimento femminista – per non lasciare sole le donne e i dissidenti iraniani", rincara "Nessuno Tocchi Caino" invitando ad una mobilitazione per censurare la presentazione del libro.
 
 
Perché Khamenei non parla degli ultimi 45 anni?  Chiedono con indignazione politici, sindacati e media. Semplice: perché l'autobiografia, che in effetti è un testamento spirituale, arriva solo al 1979. Ma loro non l'hanno neppure letto, naturalmente.

Agata Iacono

Agata Iacono

Sociologa e antropologa

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Trump, Musk e le "primavere americane ed europee" di Giuseppe Masala Trump, Musk e le "primavere americane ed europee"

Trump, Musk e le "primavere americane ed europee"

Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi   Una finestra aperta Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi

Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali di Paolo Desogus Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali

Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime di Geraldina Colotti Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga di Francesco Santoianni L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

Tu vuo’ fa’ il Nativo Americano di Raffaella Milandri Tu vuo’ fa’ il Nativo Americano

Tu vuo’ fa’ il Nativo Americano

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Governo italiano: patrioti o globalisti? di Giuseppe Giannini Governo italiano: patrioti o globalisti?

Governo italiano: patrioti o globalisti?

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

710 GIORNI DI CROLLO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE SPIEGATI FACILE di Gilberto Trombetta 710 GIORNI DI CROLLO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE SPIEGATI FACILE

710 GIORNI DI CROLLO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE SPIEGATI FACILE

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Trump, gli interessi economici e la dottrina Monroe di Michele Blanco Trump, gli interessi economici e la dottrina Monroe

Trump, gli interessi economici e la dottrina Monroe

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti