Il Cremlino informa che i presidenti del Donbass hanno chiesto aiuto a Putin per fermare l'aggressione di Kiev
I capi della Repubblica popolare di Donetsk Denis Pushilin e della Repubblica popolare di Lugansk Leonid Pasechnik hanno fatto appello al presidente russo Vladimir Putin chiedendo il soccorso di Mosca per respingere l'aggressione delle forze armate ucraine al fine di evitare vittime civili e prevenire una catastrofe umanitaria nel Donbass. A renderlo noto è il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto rende noto Ria Novosti.
"Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha ricevuto lettere di appello dal capo della Repubblica popolare di Lugansk, Leonid Pasechnik e dal capo della Repubblica popolare di Donetsk Denis Pushilin. I capi delle repubbliche popolari per proprio conto e per conto dei loro popoli ancora una volta esprimono gratitudine al presidente della Russia per il riconoscimento dei loro Stati", ha aggiunto.
"Gli appelli sottolineano che allo stato attuale, a causa dell'aggravarsi della situazione e delle minacce di Kiev, i cittadini delle repubbliche sono costretti a lasciare le loro case, continua la loro evacuazione in Russia”, ha poi affermato Peskov.
"Kiev continua a rafforzare la sua presenza militare sulla linea di contatto, mentre riceve un supporto completo, anche militare, dagli Stati Uniti e da altri Stati occidentali. Il regime di Kiev è concentrato sulla risoluzione del conflitto con la forza", dicono i dirigenti del Donbass nelle loro missive indirizzate al presidente russo.
“Dato quanto sopra, i capi delle due repubbliche, in connessione con la situazione attuale, nonché al fine di prevenire vittime civili e una catastrofe umanitaria, sulla base degli articoli 3 e 4 dei trattati di amicizia, cooperazione e mutua assistenza tra la Federazione Russa e le repubbliche, chiedono al Presidente della Russia di aiutare a respingere l'aggressione delle forze armate e delle formazioni dell'Ucraina", ha concluso Peskov.
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