I ministri degli Esteri di Italia, Francia e Germania in Libia per sostenere il governo di unità nazionale
I ministri degli Esteri di Francia, Germania e Italia si sono recati in visita a Tripoli per incontrare la loro controparte libica in una dimostrazione di sostegno al governo di unità nazionale di recente formazione in un paese dilaniato dalla guerra.
La visita congiunta del ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian, del tedesco Heiko Maas e dell'italiano Luigi Di Maio arriva 10 giorni dopo la formazione di un governo ad interim incaricato di traghettare la Libia alle elezioni di dicembre.
Oltre al premier Dbeibah, i tre capi della diplomazia europea - come riferisce l’agenzia Nova - hanno incontrato la nuova collega Najla El Mangoush, prima donna a guidare il ministero degli Esteri della Libia, il ministro dell’Interno, Khaled al Tijani Mazen, e il ministro dell’Economia, Mohammed al Hawaij. Nessun incontro invece con il presidente Mohamed Menfi: quest’ultimo, infatti, ha scelto di recarsi in Egitto per la sua prima visita in un Paese arabo dopo l’insediamento.
“Abbiamo concordato con i ministri degli Esteri di Germania, Francia e Italia di riaprire le loro ambasciate in Libia”, ha affermato la ministra degli Esteri di Tripoli, in riferimento alla riapertura delle rappresentanze diplomatiche francese e tedesca. Quella italiana infatti è già attiva e operante.
La Libia, nazione ricca di petrolio è precipitata nel caos dopo che Moammar Gheddafi è stato rovesciato e ucciso in seguito a una rivolta sostenuta dalla NATO nel 2011. Con la conseguenza di gettare il paese nel caos, renderlo ingovernabile e far scoppiare una sanguinosa guerra civile.
I combattimenti si sono interrotti solo l'estate scorsa e un cessate il fuoco formale in ottobre è stato seguito dall'istituzione di un nuovo governo di unità nazionale (GNU) guidato dal primo ministro ad interim Abdul Hamid Dbeibah.
Il nuovo esecutivo di transizione è emerso da un complesso processo sponsorizzato dalle Nazioni Unite avviato a novembre. Il nuovo governo è stato approvato dal parlamento libico il 10 marzo.
Il paese era stato diviso tra due amministrazioni rivali: il Governo di Accordo Nazionale (GNA) riconosciuto dalle Nazioni Unite con sede a Tripoli e il suo rivale a est fedele al generale Khalifa Haftar.
La popolazione libica di 7 milioni di abitanti, che siede sulle più grandi riserve accertate di petrolio greggio dell'Africa, deve affrontare una grave crisi economica con disoccupazione in aumento, inflazione paralizzante e corruzione endemica.
Un'altra sfida fondamentale sarà garantire la partenza di circa 20.000 mercenari e combattenti stranieri ancora nel paese, la cui presenza Dbeibah ha definito "una pugnalata alle nostre spalle".
Il capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha affermato di "rimanere profondamente preoccupato" per il fatto che "elementi stranieri" continuino ad operare nel paese nordafricano.