Gaza, in due settimane di guerra uccisi più di 4000 palestinesi dai raid aerei israeliani. Arrivano i primi aiuti: sono “una goccia nell’oceano”
Si entra nella seconda settimana di conflitto tra Israele e Resistenza palestinese.
L’ultimo aggiornamento delle Nazioni Unite riferisce che il bilancio delle vittime della guerra di Israele a Gaza è salito a 4.137 palestinesi, di cui il 70% sono donne e bambini morti. Nelle ultime 24 ore precedenti sono stati uccisi circa 352 palestinesi.
Circa 1.400 israeliani e cittadini stranieri sono stati uccisi in Israele, la maggior parte durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre.
Il Ministero dell’Edilizia di Gaza ha stimato che almeno il 30% di tutte le abitazioni nel territorio siano state distrutte o danneggiate dagli attacchi aerei israeliani.
Almeno 46 persone sono state uccise durante i raid aerei israeliani a Gaza la scorsa notte. Per la precisione 24 persone sono state uccise in un raid aereo israeliano che ha colpito la famiglia al-Motawwaq a Jabalia. Un raid aereo contro la famiglia al-Ajrami a Jabalia ha ucciso altre 10 persone.
Palestinians inspect the debris of homes destroyed upon the heads of their civilian occupants, including children, last night by Israeli warplanes in Rafah, south of the Gaza Strip.#GazaGenocide #Gaza_Under_Attack pic.twitter.com/61Z3RCgEZa
— Quds News Network (@QudsNen) October 21, 2023
Anche alla frontiera con il Libano lo scambio di colpi tra Israele e Hezbollah si fa più duro. Un soldato israeliano è stato ucciso e altri 3 sono rimasti feriti. I media israeliani ha spiegato che un soldato riservista israeliano è stato ucciso e altri tre sono rimasti feriti dal lancio di missili anticarro al confine con il Libano meridionale.
Arrivano i primi aiuti dal valico di Rafah
Si potrebbe dire che sono arrivati i sospirati aiuti dal valico di Rafah alla frontiera tra Egitto e Striscia di Gaza dopo giorni di annunci e rimandi. I primi camion hanno varcato il valico, ma sono sufficienti?
Il convoglio di aiuti umanitari che dovrebbe entrare oggi comprende 20 camion che trasportano medicine, forniture mediche e una quantità limitata di scorte di cibo [prodotti in scatola]", ha confermato in un comunicato l'ufficio stampa di Hamas.
Ma gli operatori umanitari hanno avvertito che per la Striscia di Gaza assediata, che è stata incessantemente bombardata da Israele per due settimane, la consegna iniziale di 20 camion non può coprire gli immensi bisogni dei 2,3 milioni di persone dell’enclave.
Mark Owen Jones, professore assistente di studi sul Medio Oriente presso l'Università Hamad Bin Khalifa di Doha, citato da Al Jazeera avverte che i 20 camion umanitari segnalati che entrano a Gaza sono "un numero assolutamente insignificante".
“Circa 100.000 tonnellate di aiuti sono sufficienti a sostenere mezzo milione di persone per una settimana. Se consideri che ci sono due milioni di persone [a Gaza] e solo una parte degli aiuti viene inviata, cosa servirà?” ha aggiunto.
“Gli aiuti che stanno arrivando si aggiungono al fatto che le scorte e le forniture esistenti a Gaza sono già state esaurite. In realtà, è una goccia nell'oceano di ciò che è necessario... è importante avere aiuti umanitari, ma vedere questa come una vittoria per Gaza è problematico” secondo Jones.
“Tutto ciò che farà è sostenere un certo livello di sollievo dalla sofferenza e non la mitiga affatto, specialmente quando c’è la prospettiva di un’invasione di terra israeliana incombente, non c’è cessate il fuoco” ha lamentato.
La situazione umanitaria nel territorio densamente popolato, dunque, resta disastrosa e le agenzie umanitarie hanno ribadito la carenza “catastrofica” di forniture mediche nell’enclave assediata.