Divorzio e aborto: la favola della "vittoria dei radicali" per oscurare i veri protagonisti
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Il primo dicembre 1970 il divorzio diventava legge dello stato italiano. È stata una bella vittoria, una vittoria delle forze laiche del paese che dopo una lunga discussione parlamentare sono riuscite a vincere contro le forze conservatrici.
Secondo una vulgata che circola sui media e nel senso comune, la legge sul divorzio sarebbe invece il frutto del referendum votato 4 anni dopo dagli italiani e sostenuto dal Partito radicale. Una balla simile circola anche per la legge sull'aborto, votata dal parlamento nel 1978 e confermata dal referendum del 1981.
In entrambi i casi i referendum sono stati sostenuti dalle forze che intendevano abolire le due leggi. L'idea che il Partito radicale abbia portato il divorzio e l'aborto con i due referendum è dunque una colossale idiozia. E lo è non solo perché in Italia il referendum è solo abrogativo, ma anche perché ieri come oggi il partito radicale era numericamente marginale.
Sono le forze laiche, Partito socialista italiano in testa, ad aver promosso e vinto in parlamento quelle due battaglie di civiltà. Allo stesso modo il referendum non sarebbe mai stato vinto senza il contributo del Pci. Ma si sa, la favola della vittoria dei radicali serve proprio ad occultare il contributo della sinistra e in particolare dei comunisti.