Daniele Luttazzi - Il “nonno eroe israeliano” è una bufala, ma in tv non si potrà guardare
di Daniele Luttazzi - Nonc'èdiche
Fatto Quotidiano, 8 aprile 2025
Channel 13, un canale tv israeliano, venerdì ha annullato la messa in onda di una puntata del programma Makor (“La Fonte”) che rivelava un fatto clamoroso: secondo un rapporto investigativo, Rami Davidian, l’uomo che anche i giornaloni italiani presentarono come un eroe (Repubblica: “Il nonno israeliano che il 7 ottobre ha salvato centinaia di vite”, t.ly/DKUXj), non sarebbe che un volgare impostore, e la sua storia inventata. Raviv Drucker, il conduttore del programma, spiega su X: “Il Ceo di Channel 13, Emiliano Kalamzuk, ci ha comunicato di aver deciso di non trasmettere il servizio su Rami Davidian. Gli ho detto che sarebbe stato un grave errore. Gli ho spiegato di cosa parlava il servizio, cosa mostrava, qual era il suo valore pubblico. Gli ho chiesto di guardarlo prima di prendere una decisione. Un’ora dopo mi ha scritto che la puntata non sarebbe stata trasmessa e che la sua decisione era definitiva; due minuti dopo è stata rilasciata una dichiarazione ai media. Abbiamo preparato il servizio su Davidian con molta sensibilità verso tutti gli aspetti della vicenda: il materiale raccolto è così potente che è importante diffonderlo. Perché abbiamo realizzato il servizio? Innanzitutto perché quelle di Davidian sono storie inventate dall’inizio alla fine. Storie orripilanti che non sono mai accadute.
Alcune sono state citate in un film famoso (il vergognoso documentario di Sheryl Sandberg Screams Before Silence, già sbugiardato un anno fa qui: t.ly/prfJl), sui giornali di tutto il mondo, in un libro importante. Nell’anno e mezzo trascorso dagli attacchi del 7 ottobre, Davidian ha trasformato le sue storie in un’industria: innumerevoli conferenze pagate, in Israele e all’estero (venne anche a Milano: t.ly/yPL9F); campagne di raccolta fondi, apparentemente per sé, ma lui nega; decine di interviste con i media, in cui ripeteva storie che semplicemente non sono mai esistite”. Il promo ha suscitato proteste in Israele: si “diffamava” un “eroe nazionale”.
Così, nonostante la disapprovazione di Drucker, Channel 13 ha deciso di annullare la messa in onda del servizio, prevista per domenica. Commenta Drucker: “Si possono trasmettere decine di apparizioni pubbliche di Davidian contenenti bugie, tra cui calunnie contro alcuni soccorritori del 7 ottobre, ma non 50 minuti di indagine rigorosa e veritiera? I giornalisti che si sono schierati contro la trasmissione hanno paura di imbattersi in domande su come avessero dato spazio a quelle bugie, alcune delle quali possono essere confutate con poco sforzo?”. Ingenuo: non viviamo forse nella stessa realtà in cui Israele può mentire spudoratamente sull’assassinio di 15 operatori sanitari della Mezzaluna Rossa (“Abbiamo attaccato alcuni veicoli non identificati mentre si avvicinavano in modo sospetto senza luci o segnali di emergenza ai soldati, che hanno risposto sparando”), tanto anche se il New York Times mostra il video che sbugiarda l’ennesima menzogna sionista non succede niente? Un anno fa pure Cochav Elkayam-Levy, una funzionaria israeliana insignita del Premio Israele dopo aver spacciato la bufala degli “stupri di massa di Hamas”, fu accusata di aver truffato milioni di dollari versati da donatori alla sua “Commissione Civica” (composta solo da lei) e di aver diffuso falsità (t.ly/K5Pvn, t.ly/JwGkG). Insomma balle, balle, balle. Del resto, a quante cose sbagliate ci hanno fatto credere, da quando siamo al mondo?