Covid e vaccini, da 'Corriere' e 'Tempo' ancora fake news sul Venezuela
La narrazione dominante sul Venezuela oltre a gettare discredito sul paese tende spesso a ridicolizzarlo con l’obiettivo di mostrare che la nazione sudamericana è ‘disastrata’ perché alla guida vi sono dirigenti incapaci.
L’ennesima conferma l’abbiamo avuta con l’annuncio del farmaco antivirale Carvativir. Un medicinale capace di «neutralizzare il coronavirus al 100%», secondo quanto dichiarato dal presidente venezuelano Maduro.
Immediatamente in Italia è partita una campagna tesa a ridicolizzare il farmaco venezuelano.
Per ‘Corriere della Sera’ e ‘Tempo’, si tratta semplicemente di un farmaco a base di timo.
Andiamo quindi a scoprire meglio questo Carvativir.
Il Carvativir è un prodotto naturale con "proprietà terapeutiche", entrato nello studio clinico di fase 3 e secondo il governo venezuelano, efficace al 100% nel trattamento e nella cura del Covid-19.
Secondo le autorità, un gruppo di ricercatori venezuelani ha presentato la proposta antivirale, come metodo preventivo e terapeutico per i pazienti con coronavirus. Successivamente, sono stati avviati tutti i processi e i protocolli necessari per validare un farmaco che secondo gli scienziati venezuelani potrà essere utile in Venezuela così come a livello internazionale.
I dati
Il principio attivo dell’antivirale venezuelano è è l’isotimolo (5 milligrammi per millilitro), una sostenza cristallina incolore che proviene da oli essenziali di piante come il timo o l’origano. Si tratta di un'esperienza di una linea di ricerca venezuelana, a seguito di una valutazione di composti naturali e sintetici contro il Covid-19.
Il virologo Héctor Rangel, che conduce gli studi sui potenziali farmaci contro la SARS-CoV-2 dell'Istituto Venezuelano di Ricerca Scientifica (IVIC), afferma che Carvativir ha mostrato attività antivirale "in vitro".
«La linea in generale si basa sulla costante collaborazione con gruppi di chimica dell'IVIC o delle facoltà di scienza e farmacia dell'Università Centrale del Venezuela, che ci forniscono diverse molecole che vengono valutate come potenziali inibitori della replicazione del virus», ha spiegato lo scienziato, il quale ha affermato che «le concentrazioni del composto sono state valutate in cellule infettate da SARS-CoV-2 con concentrazioni crescenti. È stata osservata una diminuzione della formazione della placca litica. Ciò indica un'attività antivirale».
Studi preclinici e clinici sull'efficacia di Carvativir suggeriscono che si tratta di un farmaco con "un effetto positivo" che potrebbe essere utilizzato come trattamento contro il Covid-19. Per questo motivo sono già disponibili articoli per una rivista scientifica peer-reviewed e rapporti per l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Vaccini
Sulla questione vaccini bisogna fare una premessa. Il Venezuela viene ostacolato anche in questo ambito dalle criminali sanzioni imposte dagli USA e dalle manovre all’estero dei golpisti di Guaidò. Ad esempio questi hanno posto ostacoli in Inghilterra allo sblocco dell’oro venezuelano fermo presso la Banca d’Inghilterra che il governo bolivariano voleva utilizzare per acquistare farmaci necessari al contrasto del coronavirus, vaccini compresi.
In ogni caso il Venezuela ha già provveduto ad ordinare grazie ai buoni rapporti con la Russia 10 milioni di dosi dello Sputnik V, il vaccino russo che tutto il mondo cerca dopo che ha mostrato la sua grande efficacia nella protezione dal virus. Caracas ha acquisito 10 milioni di dosi e un primo lotto ha già raggiunto il paese sudamericano proprio mentre i giornali italiani si lanciavano nella denigrazione del Venezuela. Un paese descritto come senza vaccini e in preda a una dirigenza inetta che prova a spacciare delle gocce di timo per un medicinale contro il coronavirus.
Confronto impetoso
Se proprio i giornali italiani vogliono scendere su questo campo il confronto è impietoso. Mentre in Italia il virus mantiene un’alta circolazione e i decessi continuano a essere molti, in Venezuela nonostante gli enormi problemi causati al paese dalle sanzioni la situazione è sotto controllo. Alla giornata di ieri i dati parlano di 131.828 contagi e 1260 decessi causati dal Covid-19 sin dalla sua apparizione nel paese sudamericano. Inoltre la percentuale dei guariti è del 94%. Un dato che proietta il Venezuela tra i paesi del mondo con il maggior numero dei guariti.
Forse i media italiani invece di denigrare Maduro e la dirigenza venezuelana senza alcun fondamento farebbero bene a interrogarsi sul perché l’Italia non ha saputo tenere sotto controllo la diffusione del virus e diminuire il numero dei decessi.