“Condanna a morte”: il mondo reagisce al veto USA all'ONU sul cessate il fuoco a Gaza

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“Condanna a morte”: il mondo reagisce al veto USA all'ONU sul cessate il fuoco a Gaza

 

Cancellerie, organizzazioni umanitarie, rappresentanti delle Nazioni unite, hanno espresso la loro disapprovazione contro gli Stati Uniti d’America per aver messo il veto ad una risoluzione per un cessate il fuoco umanitario nel tentativo di salvare almeno quel poco di salvabile nella Striscia di Gaza rasa al suolo da Israele in sessanta giorni di intensi bombardamenti.

"Complice nel crimine di genocidio"

La prima condanna per la decisione degli Stati Uniti all’ONU è giunta dal presidente palestinese Mahmoud Abbas. Secondo il leader palestinese la posizione degli Stati Uniti è stata "aggressiva e immorale", oltre che la dimostrazione della "flagrante violazione di tutti i valori e principi umanitari". Per Abbas questa decisione di Washington "costituirà una vergogna che perseguiterà" il paese.

Inoltre, Abbas ha accusato gli USA per lo “spargimento di sangue di bambini, donne e anziani palestinesi” nella Striscia di Gaza, ricordando che con questa decisione Washington è “partner nel crimine di genocidio, pulizia etnica e crimini di guerra commessi dalle forze di occupazione” contro i palestinesi nella Striscia di Gaza così come in Cisgiordania e a Gerusalemme.

Rischio di "esplosione incontrollabile"

"Finché gli Stati Uniti sosterranno i crimini del regime sionista e la continuazione della guerra, non solo aumenterà la portata del conflitto, ma esiste anche la possibilità di un’esplosione incontrollabile della situazione nella regione”, ha avvertito il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian.

Il rappresentante degli Emirati Arabi Uniti all'ONU, Mohamed Abushahab, ha posto delle domande al Consiglio di Sicurezza: "Qual è il messaggio che inviamo ai palestinesi se non riusciamo a unirci nell'appello a fermare gli incessanti bombardamenti su Gaza? In effetti, cosa è il messaggio che stiamo inviando ai civili di tutto il mondo che potrebbero trovarsi in situazioni simili?"

"Uno dei giorni più bui del Medio Oriente"

La Russia, con il suo rappresentante permanente alle Nazioni Unite, Dmitri Polianski, ha ribadito a gli USA che, con il loro veto, "hanno emesso una condanna a morte per migliaia, se non decine di migliaia, di civili palestinesi e israeliani". Polianski ha definito quello di ieri all’Onu, "uno dei giorni più bui della storia del Medio Oriente”, oltre ad esprimere il rammarico per l’esito della votazione.

L'ambasciatore di Pechino all'Onu, Zhang Jun, ha sottolineato come sia "ipocrita" di Washington per il fatto che si debbano proseguire le ostilità ma, nel medesimo tempo, si sostenga di voler salvaguardare donne e bambini e i diritti umani. A questo proposito, ha evidenziato: "questo ci mostra ancora una volta quali siano i doppi standard".

"Basta con l'impunità per Israele. La storia non dimenticherà mai coloro che avrebbero potuto fermare il genocidio e non lo hanno fatto", ha denunciato il presidente cubano Miguel Díaz-Canel.

Il presidente cubano ha espresso il suo rammarico per la votazione lamentando che "l'assassinio di bambini, di donne, di un intero popolo" continuerà.

Gli Usa hanno votato “contro l’umanità”

Le organizzazioni umanitarie hanno anche loro espresso il loro sdegno e condannato la decisione di porre il veto da parte di Washington. La direttrice esecutiva di Medici Senza Frontiere (MSF) USA Avril Benoit, ha affermato che gli Stati Uniti "sono gli unici che esprimono il loro voto contro l'umanità", precisando che la scelta Washington "contrasta notevolmente con i valori" che sostengono di difendere. Inoltre, ha spiegato come questo veto rappresenti come il diritto internazionale umanitario possa essere "applicato selettivamente" dagli USA, come se alcune vite contassero meno di altre. "Il veto degli Stati Uniti li rende complici del massacro di Gaza", ha concluso senza mezzi termini Benoit.

Con questa decisione Washington "ha mostrato insensibile disprezzo per la sofferenza dei civili di fronte all'incredibile numero di vittime" nella Striscia di Gaza, secondo Agnés Callamard, segretaria generale di Amnesty International.

Il direttore di Human Rights Watch, Louis Charbonneau, ha pubblicato un comunicato, a nome dell’organizzazione, in cui ribadisce che gli Stati Uniti "rischiano di essere complici di crimini di guerra" se continuano con la fornitura di armi e l’appoggio diplomatico a Israele impegnato nelle "atrocità" nell'enclave palestinese.

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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