Venezuela. “È ora che i popoli d’Europa comincino a svegliarsi”. Intervista a Diosdado Cabello

3936
Venezuela. “È ora che i popoli d’Europa comincino a svegliarsi”. Intervista a Diosdado Cabello

Nella conferenza stampa settimanale del Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv) e della sua organizzazione giovanile (la Jpsuv), il vicepresidente, Diosdado Cabello ha messo sul tavolo i principali eventi della settimana, a livello nazionale e internazionale. Al centro, la lotta alla corruzione che sta dinamitando i vertici di alcune strutture portanti della società venezuelana, e che ha portato in luce l’esistenza di alcune catene di corruttela, formate da funzionari pubblici, impresari e giudici: “Mano dura contro i corrotti, dovunque si annidino”, ha detto il presidente Maduro, ricevendo il sostegno di tutti i poteri della nazione. Cabello ha ribadito il pieno appoggio del partito, che è arrivato subito dopo i primi arresti, annunciati dal Pubblico Ministero, Tarek William Saab, e che hanno portato alla dimissione del vicepresidente esecutivo, nonché ministro del Petrolio, Tareck El Aissami.

“La corruzione è parte del modello capitalista, del suo processo di accumulazione, del suo modello predatore”, ha detto Cabello, citando le parole di Bolivar e Chávez contro quello che mostra di essere “un cancro che s’incista nella società e che può minare i processi di transizione al socialismo”. Tuttavia – ha precisato il capitano – “non ci sentiamo sulla difensiva, per noi la lotta contro la corruzione è una delle linee fondamentali di tutte le rivoluzioni. Il popolo è saggio e, anche con la propria rabbia e la propria indignazione, saprà indicarci il cammino”.

Durante la conferenza stampa, abbiamo rivolto a Diosdado tre domande su temi internazionali.

In Europa, si avvertono gli effetti del nuovo terremoto finanziario che ha portato al collasso della Silicon Valley Bank, la mecca del capitalismo tecnologico. E continuano scioperi e manifestazioni: in Germania contro il carovita e per l’aumento del salario, in Francia contro la riforma delle pensioni, che è già passata in forme ancora peggiori in Italia al tempo dei “governi tecnici” che hanno fatto il lavoro sporco per conto delle grandi istituzioni internazionali. Che visione ha il Psuv di questa Europa che calpesta i diritti basici però si esprime con arroganza sul socialismo bolivariano?

Data la dipendenza dell’Europa dagli Stati uniti, gli effetti delle scelte nordamericane si fanno sentire sulla popolazione europea. Gli Usa imprimono più di 300.000 milioni di dollari in un sol colpo, senza sostegno e solidità. E, infatti, già alcuni paesi dicono: non voglio questi biglietti verdi che sono carta straccia perché non stanno generando alcun valore. Se questo accadesse in Venezuela, potremmo dire: siamo in un’economia bloccata dalle “sanzioni”, ma sta accadendo in quei paesi che bloccati non sono, e che anzi attaccano il Venezuela. La caduta delle principali banche degli stati… uniti d’Europa, ha un impatto sulla popolazione, che infatti protesta, e non solo in Europa, anche in Israele, dov’è scoppiata una crisi interna. Mi sembra, però, di vedere uno strano film. Da una parte, la gente che protesta, dall’altra la classe politica, lontana dalla vita delle persone. Da una parte, i poveri che fanno vita grama, dall’altra i politici che mangiano nei ristoranti di lusso, i ricchi che continuano a fare la bella vita, perché hanno lucrato sulla crisi. Non si rendono conto che il mondo del capitalismo gli sta cadendo addosso. È ora che i popoli d’Europa comincino a svegliarsi, a chiedere i conti a chi di dovere. Tutto questo succede perché la Nato ha deciso di fare la guerra alla Russia, per lo spirito bellicista e interventista dell’Unione europea, e per il suo servilismo nei confronti degli Usa.

L’adozione della criptomoneta Petro è stata una importante contromisura per far fronte alla guerra economica. Gli arresti di alcuni alti funzionari che dirigevano il centro di gestione delle criptomonete, la Sunacrip, fin dalla nascita dell’organismo, può bloccare o danneggiare la politica economica del governo a livello internazionale?

Sunacrip è la Sovrintendenza nazionale di Criptomonete, e questa struttura è stata usata per appropriarsi indebitamente delle risorse del paese. Per questo, abbiamo detto fin dall’inizio che si tratta del delitto di “tradimento alla Patria”, che dev’essere sanzionato duramente, in base alla legge e alla costituzione. Non si può giudicare altrimenti l’appropriazione indebita delle risorse di un paese bloccato, perseguito, sanzionato che, al contrario, dovrebbe spingere tutti i funzionari pubblici a un chiaro atteggiamento etico e morale che li tenga lontani dalle tentazioni e dalla corruzione. Il Venezuela ha usato le criptomonete e continuerà a farlo finché sarà possibile, ma certo non possiamo permettere che quel posto di controllo si converta in un centro di corruzione.

Gli Stati uniti si sono congratulati con il presidente Maduro per la sua lotta contro la corruzione, mentre proteggono e finanziano la banda di corrotti del cosiddetto “governo a interim”. Si atteggiano a difensori della legalità, mentre tengono sequestrato il diplomatico venezuelano Alex Saab benché – come ha denunciato la moglie e il movimento che lo appoggia – la sua salute si sia deteriorata, per il probabile ritorno del tumore allo stomaco. Quali ulteriori passi pensa di compiere il governo per arrivare almeno a una soluzione umanitaria?

Il diplomatico Alex Saab è stato sequestrato dagli Stati Uniti, ma purtroppo questa pratica non è nuova. Gli Usa sequestrano chi vogliono e contano sulla complicità di altri Stati. Non gli importa. Accusano senza prove. Nei nostri confronti, hanno lanciato le più pesanti e assurde accuse. Per questo, ci risulta assai contraddittorio il loro atteggiamento in questa circostanza. Forse si preparano a dare riparo ai corrotti. Non è certo nuova la protezione che riservano, negli Stati Uniti, a terroristi, corrotti e ladroni, che vivono nel lusso, lì o in Europa. Il colmo è che questi personaggi, che sono fuggiti dal Venezuela perché hanno rubato, denunciati dalla stessa opposizione, che oggi però li riaccoglie a braccia aperte, si affannano adesso a dichiarare sulla “corruzione del chavismo”. Ma, tempo al tempo, e si vedrà come andrà a finire. C’è di buono che gli Stati Uniti hanno salutato l’iniziativa “del presidente Maduro”, in questo riconoscendo il nostro sistema giuridico e il presidente. Magari, per questo, licenzieranno il portavoce della Casa Bianca, chissà. In ogni modo, dubitiamo che gli Usa cambino il loro modo di essere, perché sono molto arroganti, e l’arroganza non gli permette di vedere quando sbagliano e tantomeno di correggere gli errori.  La cosa triste è che a pagare per i loro errori sono esseri umani. Se sequestrano qualcuno e lo lasciano morire – e dio non voglia che questo succeda al nostro diplomatico – quella morte sarà sempre “per cause naturali”. Mai, si assumeranno le loro responsabilità. Così hanno tenuto in carcere per oltre trent’anni  Oscar Rivera, isolandolo per 12 anni solo per aver gridato: Porto Rico libero! E questo caso non è certo l’unico. Possiamo chiedere agli Usa di cambiare atteggiamento, ma ho i miei dubbi che lo facciano, perché andrebbero contro la loro natura e contro i loro interessi. Non importa chi sia il presidente, lì governano le grandi corporazioni: quelle delle armi, della finanza, le corporazioni farmaceutiche, quelle petrolifere e tecnologiche. E i presidenti devono adeguarsi.

Geraldina Colotti

Geraldina Colotti

Giornalista e scrittrice, cura la versione italiana del mensile di politica internazionale Le Monde diplomatique. Esperta di America Latina, scrive per diversi quotidiani e riviste internazionali. È corrispondente per l’Europa di Resumen Latinoamericano e del Cuatro F, la rivista del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV). Fa parte della segreteria internazionale del Consejo Nacional y Internacional de la comunicación Popular (CONAICOP), delle Brigate Internazionali della Comunicazione Solidale (BRICS-PSUV), della Rete Europea di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana e della Rete degli Intellettuali in difesa dell’Umanità.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Loretta Napoleoni - Il crollo del mito Moody's di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Il crollo del mito Moody's

Loretta Napoleoni - Il crollo del mito Moody's

La controffensiva di Trump in Medio Oriente di Giuseppe Masala La controffensiva di Trump in Medio Oriente

La controffensiva di Trump in Medio Oriente

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Sionismo o mito dell'"eccezionalità"? di Paolo Desogus Sionismo o mito dell'"eccezionalità"?

Sionismo o mito dell'"eccezionalità"?

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Interferenza degli Stati Uniti nel Congresso del PKK? di Michelangelo Severgnini Interferenza degli Stati Uniti nel Congresso del PKK?

Interferenza degli Stati Uniti nel Congresso del PKK?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Con il governo Meloni aumentano le disuguaglianze di Michele Blanco Con il governo Meloni aumentano le disuguaglianze

Con il governo Meloni aumentano le disuguaglianze

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele di Giorgio Cremaschi Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti