Shostakovich, "Leningradskaia": nazismo ieri e oggi, una nobile lotta contro il male

Shostakovich, "Leningradskaia": nazismo ieri e oggi, una nobile lotta contro il male

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

di Nora Hoppe e Tariq Marzbaan

La Settima Sinfonia di Shostakovich è stata scritta nel 1941, per la maggior parte durante l'assedio di Leningrado da parte dell'esercito nazista.

"In quella tranquilla mattina d'estate del 22 giugno 1941, mi stavo recando allo stadio di Leningrado per vedere la mia partita di calcio domenicale preferita", scrisse Shostakovich. "Il discorso radiofonico di Molotov mi trovò mentre mi affrettavo per la strada. La nostra esistenza fruttuosa e costruttiva fu bruscamente distrutta! L'invasione nazista della Russia aveva portato le orde hitleriane alle porte di Leningrado, dove le assediavano."

All'epoca, il trentacinquenne Shostakovich era capo del dipartimento per lo studio del pianoforte del Conservatorio di Leningrado. Il 15 luglio, nella minacciosa atmosfera di mobilitazione bellica, Shostakovich inizia la composizione della sinfonia, che lo farà diventare agli occhi del mondo l'emblema musicale della resistenza sovietica ai nazisti. Il primo movimento viene scritto durante un incessante bombardamento della città. Ha ricordato: "Né le incursioni selvagge, né gli aerei tedeschi, né la cupa atmosfera della città assediata potevano ostacolare il flusso. Ho lavorato con un'intensità disumana che non avevo mai raggiunto prima".

Il 16 settembre, in una trasmissione radiofonica di incoraggiamento dei soldati al fronte, il compositore dice: "Ieri mattina ho terminato il secondo movimento della mia nuova sinfonia. Perché ve ne parlo? Lo faccio perché tutti sappiate che, malgrado la minaccia dell'invasione, nella nostra città le cose vanno come sempre."

Più di 600.000 persone morirono durante l'assedio. Dopo aver sopportato le condizioni strazianti per un mese, Shostakovich accettò di essere evacuato a Mosca, portando con sé i primi tre movimenti della sinfonia. Con il resto del governo, fu poi evacuato ancora una volta, questa volta nella capitale temporanea di Kuibyshev sul fiume Volga dove finì la sinfonia nel dicembre 1941.

Poche composizioni importanti sono state eseguite in circostanze così spietate come la Sinfonia n. 7 di Dmitri Shostakovich. Era il 9 agosto 1942. Non solo l'Europa era in guerra, ma l'esercito tedesco nazista era alle porte di Leningrado.

La città era stata così a lungo sotto assedio che diversi membri dell'orchestra erano morti di fame durante il periodo delle prove, e l'ensemble, trovandosi a corto di musicisti, lanciò una richiesta di aiuto. L'ufficiale militare russo al comando delle forze di difesa liberò qualsiasi soldato che potesse suonare uno strumento orchestrale ragionevolmente bene e abbastanza a lungo per l'esibizione, che fu trasmessa da altoparlanti intorno al perimetro della città, sia per rincuorare il popolo russo sia per far capire ai tedeschi che la resa non era vicina. Durante il concerto, sedie vuote furono collocate nell'orchestra per rappresentare i musicisti che erano morti prima che la performance potesse essere data.

A proposito del movimento finale, "Vittoria", Shostakovich commentò: "La mia idea di vittoria non è qualcosa di brutale; si spiega meglio come la vittoria della luce sulle tenebre, dell'umanità sulla barbarie, della ragione sulla reazione".

Alla luce delle battaglie russe di oggi

Le circostanze militari geografiche sono ora invertite, tuttavia solo in modo esterno: a quel tempo erano i russi circondati, mentre i nazisti erano gli invasori in Russia; ora i nazisti sono circondati nel loro territorio, mentre i russi sono gli "invasori". Ma gli aggressori, i moventi e gli elementi di base di questa lotta sono gli stessi per i russi oggi come allora.

Quest'opera appassionata denuncia i crimini della guerra e celebra la nobile lotta contro il male e i popoli che resistono di fronte alle avversità.

(Shostakovich – Sinfonia n. 7 "Leningradskaia")

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso di Fabrizio Verde Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La fine dell'impunità di Israele di Clara Statello La fine dell'impunità di Israele

La fine dell'impunità di Israele

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Liberal-Autocrazie di Giuseppe Giannini Liberal-Autocrazie

Liberal-Autocrazie

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare di Michelangelo Severgnini Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Il primo dei poveri di Pasquale Cicalese Il primo dei poveri

Il primo dei poveri

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La crisi nel Corno d’Africa di Paolo Arigotti La crisi nel Corno d’Africa

La crisi nel Corno d’Africa

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti