Promise di farne un “paria”, ora Biden ha urgenza di incontrare Bin Salman
L'amministrazione Biden ha in programma un incontro con il principe ereditario saudita dimenticando le violazioni dei diritti umani e l'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi.
La Casa Bianca sta lavorando per organizzare un possibile incontro tra Joe Biden e il principe ereditario saudita Muhammad Bin Salman Al Saud, lo hanno riferito fonti a conoscenza della questione, a condizione di anonimato, citate ieri dalla CNN .
Attualmente l'Arabia Saudita detiene la presidenza del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC, composto dai Paesi arabi confinanti con il Golfo Persico), quindi un eventuale incontro tra Biden e Bin Salman coinciderebbe probabilmente con questo evento a Riad, hanno affermato le fonti.
Se l'incontro avrà luogo, mostrerà il cambiamento radicale di posizione di Biden, che una volta ha descritto l'Arabia Saudita come un "paria", senza "valore di redenzione sociale" per le sue violazioni dei diritti umani, promettendo di ritenere il regno saudita responsabile per il assassinio del dissidente Jamal Khashoggi nel 2018, oltre a porre fine al sostegno degli Stati Uniti all'invasione saudita dello Yemen.
Da quando è entrato in carica, Biden ha scelto di trattare solo con il capo di stato ufficiale dell'Arabia Saudita, il re Salman bin Abdulaziz Al Saud, ed evitare i contatti con il principe ereditario. "La controparte del presidente è re Salman", ha precisato a suo tempo Jen Psaki, portavoce della Presidenza degli Stati Uniti.
Summit di Biden-Bin Salman: Perché adesso?
Si parla di un riavvicinamento con il più grande esportatore mondiale di greggio nel mezzo dell'aumento senza precedenti dei prezzi del carburante negli Stati Uniti, un paese che sta soffrendo la sua peggiore crisi energetica degli ultimi 50 anni, secondo le statistiche, dopo aver tagliato le importazioni di petrolio russo petrolio per la guerra in Ucraina.
La Casa Bianca non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento su questo eventuale incontro. Ma la pianificazione del summit, riportata ieri, mostra che le parole del presidente democratico non erano altro che slogan quando criticava il suo predecessore, Donald Trump, per i suoi stretti legami con Riad e per aver anteposto gli interessi economici ai diritti umani.
Vale la pena ricordare che l'Arabia Saudita rifiuta ripetutamente, per conto dell'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC), di aumentare la produzione di petrolio per abbassare i prezzi dell'oro nero sul mercato globale, nel pieno della crisi. L'OPEC non vede ancora la necessità di cambiare i suoi piani, nonostante la crisi.