Nuove prove che il Covid-19 è fuoriuscito da Fort Detrick, USA
Panebianco vede una "rivoluzione socialista" alle porte. Ma il sogno svanisce dopo poche righe
di Paolo Desogus*
Chiunque oggi aprirà il Corriere della Sera proverà l’incredibile emozione di trovarsi al cospetto della Rivoluzione Socialista e dell’avvento dei Soviet in Italia.
Angelo Panebiano si è infatti cimentato in un articolo in cui denuncia il pericolo rosso del ritorno dello statalismo e dunque, secondo i deliri del nostro reazionario preferito, dell’avvento di un comunismo à la chinoise.
Queste grida d’allarme dovrebbero rincuorarci, farci vedere la luce in fondo al tunnel, farci immaginare la bandiera rossa al Quirinale. Le paure dei nostri nemici dovrebbero essere infatti per noi ragione di ritrovata speranza.
E invece, leggendo poco oltre, si scopre che gli artefici del nuovo comunismo, che Panebianco vorrebbe combattere e scacciare, sono Romano Prodi e Carlo Cottarelli. E sì, proprio loro. Ecco che tutt’a un tratto ogni speranza svanisce, evapora. L’immagine dei cavalli dei cosacchi che si abbeverano in Piazza San Pietro lascia il posto alla scena di quel poveraccio di Panabianco che vagabonda di notte per le vie di Bologna e strepita contro la luna.