L'oro di Mosca: la Russia sfrutta il metallo prezioso per resistere alle sanzioni
A settembre 2024, le riserve internazionali della Russia hanno raggiunto i 613,7 miliardi di dollari, segnando un aumento rispetto ai 602,05 miliardi del mese precedente. Questo incremento è stato alimentato in particolare dagli investimenti in oro, che hanno visto una crescita del 5,1% solo in agosto, portando il totale a 188,8 miliardi di dollari, un nuovo record rispetto ai 179,5 miliardi di luglio.
L'oro ha ormai acquisito un ruolo centrale nelle riserve della Russia, rappresentando il 30,8% del totale, il livello più alto registrato dal 2000. Il Paese aveva toccato il massimo storico di oro nelle riserve nel 1993, quando la percentuale superava il 56%, mentre il punto più basso fu toccato nel 2007 con appena il 2,1%.
L'oro come risposta alle pressioni occidentali
La crescente attenzione della Russia verso l'oro non è solo una questione di diversificazione finanziaria, ma una strategia mirata a resistere alle pressioni economiche imposte dalle sanzioni occidentali. Un recente rapporto di RAND Europe, intitolato "Gold rush: How Russia is using gold in wartime", ha evidenziato come Mosca si sia rivolta all'oro per sostenere la sua economia e aggirare le sanzioni, specialmente in vista dell'operazione speciale in Ucraina nel febbraio 2022.
Dal 2014 la Russia ha accumulato più oro di qualsiasi altro Paese, diventando uno dei maggiori detentori mondiali di riserve auree, con un ammontare stimato di almeno 2.322 tonnellate. Il Paese è anche il terzo produttore mondiale di oro, conferendo a Mosca un notevole controllo sul mercato internazionale, soprattutto in aree come l'Asia Centrale e l'Africa, dove detiene importanti asset.
L'oro, oltre a fungere da riserva per il bilancio, sembra essere impiegato da Mosca in maniera informale per ottenere valuta forte, armi e beni essenziali, creando un nuovo percorso commerciale che collega la Russia a regioni chiave come l'Africa, il Medio Oriente e la Cina.
La competizione globale per l'oro
La Russia non è sola nell'aumentare le proprie riserve auree. Secondo il Consiglio Mondiale dell'Oro, altre nazioni stanno adottando strategie simili per rafforzare le proprie economie. Nel secondo trimestre del 2024, la Polonia ha guidato gli acquisti con 18,68 tonnellate di oro, seguita dall'India (18,67 tonnellate) e dalla Turchia (14,63 tonnellate). Anche Uzbekistan e Repubblica Ceca hanno incrementato le loro riserve, mentre Paesi come Kazakistan e Singapore hanno approfittato dei prezzi elevati per vendere parte delle loro scorte.
L'India, in particolare, sembra determinata a continuare ad accumulare oro per stabilizzare il proprio sistema finanziario, poiché alla fine del secondo trimestre del 2024, l'oro rappresentava solo il 13% delle sue riserve. Nel frattempo, la Turchia, che aveva superato la Cina negli acquisti di oro nel primo trimestre, continua a investire significativamente nel metallo prezioso.
La Russia come leader nella produzione d'oro
Nonostante l'influenza della Russia sul mercato dell'oro, la produzione interna potrebbe essere in rallentamento. Storicamente, gran parte delle attrezzature utilizzate nel settore aurifero russo proveniva da Paesi occidentali, ma con l'introduzione delle sanzioni, Mosca è stata costretta a rivolgersi alla Cina per rifornirsi.
La maggiore vicinanza con Pechino ha rafforzato ulteriormente i legami tra i due Paesi, ma ha anche sollevato preoccupazioni sulla sostenibilità a lungo termine della produzione aurifera russa. Nonostante ciò, la Russia mantiene una posizione di rilievo nel settore, consolidando la sua influenza su mercati cruciali e utilizzando l'oro come arma economica per contrastare le sanzioni e sostenere la sua economia.
L'oro è diventato uno strumento chiave per la Russia, non solo per proteggere la propria economia dalle sanzioni occidentali, ma anche per consolidare il proprio ruolo sul mercato globale. Mentre le riserve auree russe continuano a crescere e a rappresentare una parte sempre più importante del sistema economico nazionale, la comunità internazionale deve fare i conti con una Russia che, attraverso l'oro, cerca di mantenere la propria influenza economica e geopolitica, soprattutto nei rapporti con Paesi come la Cina, l'Africa e il Medio Oriente.