Le decisioni della Bce segnano la rottura tra Parigi e Berlino. I 2 scenari ora per la zona euro

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Le decisioni della Bce segnano la rottura tra Parigi e Berlino. I 2 scenari ora per la zona euro


di Giuseppe Masala
 

Rottura totale tra Parigi e Berlino.
 

Le decisioni di oggi della Bce sono le seguenti:
 

1. L'acquisto di totoli di stato del Programma Pepp viene portato da 750 mld di euro a 1350 mld di euro;
2. Il programma Pepp viene esteso almeno fino a Giugno 2021;
3. I Titoli di stato acquistati con il Pepp sono novati a scadenza (roll-over) almeno fino alla fine del 2022.


Soprattutto, la Lagarde in conferenza stampa ha appena detto che si dichiara fiduciosa che una soluzione verrà trovata alle richieste della Corte di Karlsruhe e che comunque la Bce è soggetta solo alla Corte di Giustizia Europea e al Parlamento Europeo. Dunque, niente risoluzione da consegnare al Bundestag (magari attraverso la Bundesbank) dove si spiega il rispetto del principio di proporzionalità (Capital Keys).


Cosa significa tutto questo: significa che la Bce disattende totalmente, ciò che Karlsruhe pretende dalla Bundesbank e che, in caso di mancato rispetto, comporta l'uscita dai piani di riacquisto della Bce da parte della banca centrale tedesca.


Questo consiste in una dichiarazione di guerra alla Germania. Chiaro ed evidente che nel Board della Bce Berlino e i suoi paesi satelliti sono stati messi in minoranza.
 

Ora possono succedere due cose:
 

1.  Berlino si arrende a Parigi attraverso un voto positivo del Bundestag su un pezzo di carta della Bundesbank. Da tener conto che però la sentenza della Corte di Karlsruhe prevede una determinazione vincolante del Board della Bce mica una letterina della Bundesbank. In diritto la forma e sostanza.

2. Berlino respinge la lettera della Bundesbank con voto negativo al Bundestag e intima alla banca centrale di uscire dai programmi della Bce ai sensi della sentenza di Karlsruhe.


Probabilità che si verifichi la resa tendente allo zero. Probabilità che la Bundesbank esca molto molto alta. Tenete conto che non si tratta solo di una questione economica ma di una questione squistamente politica: la resa significa che Berlino è colonia francese. Non accetteranno mai, sarebbe una capitolazione. Senza contare che la cosa avrebbe conseguenze oltre che giuridiche anche politiche considerato che in Germania nel 2021 si vota e l'argomento sarebbe materia di contendere con un elettorato imbevuto di credenze da trenta anni di retorica contro i paesi del Sud Europa. Lasciatemi dire, i tedeschi stanno subendo ciò che l'Italia, a causa di una classe politica sciagurata, ha subito per venti anni. La Nemesi.


Da contare inoltre che una risposta da Berlino è arrivata...ieri. Il nuovo piano fiscale da 130 mld per l'economia nazionale. Fanno come se la moneta unica non esistesse ma anche come se il mercato unico non esistesse.


Dove si sta andando lo si capisce bene. Il percorso è quello che ho delineato sin dal 5 Maggio. Con buona pace dei tanti che negano l'evidenza. .

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