In ricordo di Falco Accame, esempio etico, sociale e politico

In ricordo di Falco Accame, esempio etico, sociale e politico

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Il 13 dicembre si è spento Falco Accame, ex deputato socialista e ammiraglio. Aveva 96 anni.

Con profonda commozione, a nome del Civg (Centro Iniziative per Verità e Giustizia) di cui è stato e rimarrà, con nostro grande onore, Presidente onorario, intendo salutare con queste righe, la scomparsa di un grande uomo, socialista e sinceramente democratico, eticamente integerrimo e instancabile combattente di mille battaglie per la verità e la giustizia. Un uomo semplice ma culturalmente profondo, che fino all’ultimo ha continuato ad essere “partigiano”, schierato cioè nelle battaglie, anche se impossibilitato a muoversi.

Ho avuto l’onore di essergli stato al fianco in questi ultimi trent’anni, in tantissime battaglie per i popoli aggrediti o calpestati, dalle protervie o arroganze imperiali e imperialiste. Falco aveva un profondo senso dello Stato, un profondo senso dei valori etici e della giustizia sociale, fermo difensore della nostra Costituzione nata dalla Resistenza, sempre al di là di logiche delimitanti, continuamente rivolto verso gli interessi dei ceti popolari, degli umili, degli ultimi.

Un socialista, non di partito, un socialista di valori sociali.

Dalle coraggiose scelte di continuare le battaglie con la Fondazione del generale Nino Pasti, suo grande amico e compagno, contro la NATO e tutte le guerre, alle migliaia di interpellanze, con cui investiva le commissioni difesa di qualsiasi tendenza e colore, sia quando era un parlamentare, ma anche dopo dall’esterno, nella battaglia per svelare il criminale uso delle armi all’uranio impoverito, che ha distrutto paesi, popoli ma anche militari italiani.

Sempre in prima linea in qualsiasi lotta contro le guerre. Nel 1999 fu uno dei pilastri del Tribunale Internazionale Ramsey Clark per i crimini di guerra NATO contro la Jugoslavia e fu sempre a disposizione per qualsiasi iniziativa di denuncia, lotta e solidarietà contro la NATO e la fianco di popoli aggrediti o oppressi, senza MAI un tentennamento o calcolo di utilità o opportunità.

Questa suo essere integerrimo e non disponibile a compromessi o accomodamenti, oltre ad essere emarginato dal suo Partito, aveva anche accumulato un forte rancore ed ostilità dagli apparati politici e dei Servizi di intelligence vari. Alla fine degli anni ’90, fu trascinato nello scandalo Mitrokhin, con l’accusa ai 261 indagati, di essere presunte spie italiane al servizio dell'intelligence russa. Una vera e propria resa dei conti verso coloro che non si allineavano a verità precostituite o funzionali alle politiche nazionali verso i paesi dell’allora campo socialista internazionale. Accame riteneva questa accusa talmente ridicola e irreale, che spesso al telefono rispondeva ironicamente con «…Pronto, sono la spia venuta dall’Est…».

Quando nove anni fa gli proponemmo di aiutarci nella costruzione del CIVG, non ebbe un attimo di dubbio a dare il suo nome e contribuire con articoli, materiali, consigli, sollecitazioni anche di spinta a fare, e spesso in dibattiti pubblici o televisivi si presentava coma Presidente del CIVG.  Per noi questo era e resta un grande onore.

Il figlio Carlo in una nota, lo ricorda come autore di numerosi libri e Dossier sull’uranio impoverito, sul caso Moro, sulle questioni militari e della NATO, anche Presidente onorario del Centro di iniziative per la verità e la giustizia (Civg) e vice-presidente del Comitato Seagull per la sicurezza in mare…Durante la sua vita ha sempre amato capire la molteplicità di elementi che generano la “realtà”, approfondire, analizzare partecipando attivamente alla vita pubblica del paese con articoli, proposte di legge, dibattiti, manifestazioni. A 96 anni forse era venuto il tempo di lasciarci perché sentiva di non essere più in grado di combattere contro le ingiustizie» ha scritto. 

Riporto la lettera inviata all’incontro costitutivo del CIVG tenuto il 22 settembre 2012:

Ai presenti ed aderenti all’incontro di costituzione del Centro Iniziative per la Verità e Giustizia, mando un saluto ed un plauso per questo tentativo di costruire un percorso collettivo sulla base di un programma serio e concreto, che vada al di là dei limiti e delle grettezze del tempo in cui viviamo e che ci circonda: guerre, corruzione, sfascio sociale, morale e politico.

Dall’alto della lunga esperienza di battaglie e lotte democratiche e civili, senza mai accettare accomodamenti o patteggiamenti di “opportunità personali”, avendo letto, condiviso e anche contributo con alcuni suggerimenti e indicazioni nel merito, circa le tematiche di lavoro proposte,

Auguro un buon lavoro nell’impostazione concreta per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, che condivido e approvo, dando una mia disponibilità, per quanto mi è possibile, a sostenervi e collaborare sulle tematiche che hanno contraddistinto e contrassegnato la mia esistenza politica e civile, dalle questioni della pace e militari, a quelle dell’uso dell’uranio impoverito, su cui sono tuttora impegnato. 

Fraterni saluti.  Deputato, Ammiraglio Falco Accame - Roma, 20 Settembre 2012

Da   www.civg.it :     Deputato Ammiraglio Falco Accame

Presidente Onorario del Centro Iniziative per la Verità e Giustizia

Falco Accame è stato ufficiale superiore di marina e ha rappresentato l'Italia all'Unesco, al Congresso mondiale sulla percezione della minaccia del 1973 e si è distinto per le molte battaglie di denuncia dei retroscena affaristici e antidemocratici dell'organizzazione militare. Nel luglio 1975 Accame si è dimesso dal comando della nave Indomito per protestare contro la gestione autoritaria del potere nelle Forze Armate.

Eletto alla Camera dei deputati nel 1976, nelle liste del Partito Socialista, è stato presidente e vicepresidente della Commissione Difesa nonché membro della commissione parlamentare di inchiesta sulle commesse militari. Eletto anche come consigliere alla Regione Liguria e al Comune di Roma, è stato consigliere nazionale di Lega Ambiente.

Come Presidente della Fondazione Internazionale per la Pace Nino Pasti, ha rappresentato in Italia il Tribunale R. Clark per i crimini di guerra della NATO nella ex Jugoslavia.

Presidente dell'Associazione nazionale familiari delle vittime delle Forze Armate (Anavafaf).

Vice presidente del comitato Seagull per la sicurezza in mare e membro del comitato per la difesa e il rilancio della Costituzione.

Autore di numerosi saggi e articoli, è particolarmente attivo nella denuncia del ruolo poco chiaro esercitato in Italia dai servizi segreti alla dipendenza degli Stati Uniti e dei cambiamenti in atto nell'istituto militare, per renderlo più adatto a un ruolo aggressivo dell'Italia in ambito Nato sulla scena internazionale.

Compagno di Nino Pasti in molte battaglie di denuncia dei retroscena affaristici e delle finalità antidemocratiche dell’organizzazione militare, Accame è stato ufficiale superiore di marina e in questa veste ha diretto il gruppo di Ricerca Operativa Interforze e ha rappresentato l’Italia all’Unesco al Congresso Mondiale sulla percezione della minaccia del 1973. Nel luglio 1975 Accame si è dimesso dal comando della nave «Indomito» per protestare contro la gestione autoritaria del potere nelle forze armate.

Nell'ottobre 1999 viene reso pubblico il dossier dell'ex agente del Kgb Vasili Mitrokhin. Tra i politici presuntamente contattati dai servizi sovietici c'è anche Accame. Nel 1977 il Kgb lo avrebbe spinto a presentare un'interrogazione contro la presenza di sottomarini statunitensi in Sardegna. Quando è scoppiato lo scandalo Mitrokhin, Accame ha ostentato sicurezza ed ironia, definendo ridicola l'intera situazione. Alle telefonate dei giornalisti rispondeva: "Pronto, sono la spia venuta dall'Est".

Nella vicenda dell'uranio impoverito ha preso immediatamente posizione, facendone una battaglia che dura tuttora, chiedendo verità e giustizia. Non ha mai nascosto le sue critiche al lavoro della Commissione d'inchiesta guidata da Franco Mandelli. Dotato di grande cultura e con un patrimonio acquisito di conoscenza documentale, Accame è stato un parlamentare molto attivo e incline alla polemica, sia nei confronti dei vertici militari che dei suoi stessi compagni di partito. Negli ultimi anni si è dedicato soprattutto allo studio delle nuove strategie di difesa non violenta e nella lotta per la pace. Un modo per coniugare la sua antica vocazione militare con la sua passione per i diritti civili.

Ci ha lasciati un grande combattente, un uomo tutto di un pezzo, un uomo che non solo scriveva, parlava, disquisiva, ma ogni giorno della sua intensa vita, ha fatto la sua parte,  si è schierato e si è battuto, e come diceva Ramsey Clak, ex Procuratore degli Stati Uniti e presidente dell’omonimo Tribunale contro la Nato, divenuto poi suo amico e compagno di battaglie: “….“ La misura della vostra qualità come persone pubbliche, come cittadini, sta nella differenza tra ciò che fate e ciò che dite”.            

Il mio ricordo è racchiuso in una sola parola: GRAZIE per ciò che ho ricevuto, come insegnamenti ed esempio etico, sociale e politico.  

CIAO Falco, vola alto come nella tua vita. Enrico Vigna e tutto il CIVG    

Enrico Vigna

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