Il bacio storico di Aiuti contro lo stigma dell'Aids farebbe oggi la differenza?

Il bacio storico di Aiuti contro lo stigma dell'Aids farebbe oggi la differenza?

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Non volevo parlare della giornata di sensibilizzazione contro l'AIDS. Adesso le cure ci sono e gli utenti HIV positivi hanno un'aspettativa di vita pari a una persona che non ha mai avuto contatto con il virus.

Ma nulla è cambiato sul piano della prevenzione.

Ricordo quando con la Lila di Catania avevamo allestito camper ovunque, dove ogni persona anonimamente poteva fare un test gratuito.

Alcuni immunologi portarono l'esperienza dell'Australia e adottarono anche protocolli rivoluzionari per una città della Sicilia: fu istituito il pronto presevativo e anche il pronto siringa, per distribuirli anche la notte con volontari rider nelle zone di prostituzione e spaccio.

Erano altri tempi.

Lo stigma ha fatto sì che le persone con comportamenti più a rischio facessero prevenzione e analisi.

I bravi cittadini con vita irreprensibile invece no.

Mariti contagiati non volevano far sapere di poter aver perseguito comportamenti a rischio e infettavano le mogli.

Insomma, per dirla con un termine oggi attuale, non si tamponavano, per vergogna, per paura, perché non rientravano nella "feccia" degli omotransessuali o dei tossicodipendenti.

Non è stata fatta informazione nelle scuole, pochissimi asintomatici chiedono allo Spallanzani, ad esempio, di fare un agevole controllo gratuito.

Quando poi presentano sintomi è già abbastanza tardi....

Quante analogie si potrebbero trovare con la situazione attuale del covid?

Oggi i "no vax" assumono lo stigma degli omotransessuali e dei dipendenti da sostanze stupefacenti.

Il bacio storico di Fernando Aiuti, pioniere della lotta contro l'HIV sulla bocca di una donna sieropositiva, Rosaria Iardino, nel 1991, è diventata un simbolo nella lotta contro lo stigma. "Quel bacio di 28 anni fa ha "fatto la differenza" nella lotta contro l'Aids in Italia, per Rosaria Iardino, che lo ha raccontato, intervistata dall'ANSA alla morte dell'immunologo, nel 2019, come stato una sorta di spartiacque in un'epoca in cui le discriminazioni delle persone sieropositive erano all'ordine del giorno in Italia.

"Quel bacio è stato sicuramente l'atto più eclatante, ma Fernando è ha fatto molto altro oltre a quel bacio", ha detto Iardino.  Quello che tutti videro il primo dicembre 1991 a Cagliari, nel pieno del convegno per la Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids, è che Aiuti si alzò, scese dal palco e andò incontro a una giovane sieropositiva prendendola fra le braccia a baciandola sulla bocca".

"E' servito tantissimo. Non immaginavamo che avrebbe fatto tanto scalpore e quanto quella foto riuscisse a girare nel mondo", osserva. "Lo avevamo fatto pensando all'Italia, ma arrivarono giornali anche dal Giappone. Il nostro messaggio - dice emozionandosi ancora - era rivolto alle persone l'Hiv perché allora lo stigma uccideva molto più dell'infezione. La gente moriva prima di morire". 

Baciare un "non vaccinato" farebbe oggi la differenza?

Agata Iacono

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Sociologa e antropologa

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