Donbass, Putin: "Cosa dovevamo aspettare un genocidio?"

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IIntervenendo in conferenza stampa dopo l'incontro con il presidente azero Ilham Aliyev, Vladimir Putin torna sulla questione Donbass e sul riconoscimento formale delle due Repubbliche di Donetsk e Lugansk. "Cosa dovevamo aspettare un genocidio?", ha dichiarato il presidente russo ai giornalisti.

"La decisione di ieri di riconoscere le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk è in parte dovuta al rifiuto dell'Ucraina dell'applicazione degli accordi di Minsk", ha precisato Putin.

"Nei trattati firmati con le repubbliche di Donetsk e Lugansk ci sono clausole che prevedono la possibilità di appoggio militare".

Sulla possibilità di un nuovo negoziato dopo la fine degli accordi di Minsk, come ha dichiarato lo stesso presidente russo, Putin è stato molto chiaro: "La prima cosa che devono fare è riconoscere la volontà popolare espressa in Crimea". E poi ancora più nel dettaglio: "La migliore soluzione al problema sarebbe che le stesse autorità di Kiev si rifiutassero di aderire alla NATO e scegliessero la neutralità"

A domanda specifica sulla potenziale minaccia nucleare dall'Ucraina, Putin l'ha definita "una minaccia tattica alla Russia".

Del resto, domanda Putin: "Perché pensi che il bene debba essere inerte? Il bene implica la capacità di difendersi"

Intanto l'incaricato d'affari temporaneo dell'Ucraina a Mosca, Vasili Pokotilo, è stato convocato a Kiev martedì per consultazioni dopo che la Russia ha riconosciuto l'indipendenza delle repubbliche di Donetsk e Lugansk. Tutto questo poche ore dopo le dichiarazioni del presidente dell'Ucraina, Vladimir Zelensky, che non ha escluso la possibilità di interrompere le relazioni diplomatiche con il paese vicino.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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