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Strage di Uvalde, i ritardi inspiegabili della polizia e tutte le domande ancora senza risposta
Si infittiscono i misteri sulla strage di Uvalde, Texas, dove un diciottenne ha ucciso 19 bambini e due insegnanti. La polizia alla fine, incalzata dalle proteste dei genitori, ha dovuto ammettere il gravissimo ritardo dell’irruzione nell’aula dove si era barricato lo stragista.
Praticamente gl agenti non hanno fatto nulla per più di un’ora, anzi hanno bloccato i cittadini che volevano intervenire, permettendo a Salvador Ramos, questo il nome dell’attentatore, di fare quel che voleva all’interno.
Un mea culpa, quello della polizia, che non scioglie tutti i misteri. In altra nota avevamo riportato la notizia che solo un mese prima dell’attacco, la polizia di Uvalde aveva condotto un’esercitazione specifica per far fronte a un attacco contro una scuola locale, simulazione svolta proprio nella scuola frequentata dall’attentatore.
Ora si scopre che il distretto scolastico autonomo di Uvalde aveva anche acquisito un sofisticato sistema di monitoraggio di internet, chiamato Social sentinel, che, grazie all’AI, è in grado di rilevare eventuali minacce circolanti sul web.
A darne notizia è l’autorevole Politico, che non specifica il nome del software. Più dettagliato il report del Daily mail, che, oltre a dare un nome al programma, ricorda come Ramos abbia acquistato online le armi e gli oltre 300 proiettili usati per la strage e abbia orgogliosamente postato sui social le foto dei suoi acquisti, oltre ad aver inviato alcune e-mail prima di compiere l’attentato.
Se si considera, come accennato in altra nota, che Uvalde è una cittadina di 16mila abitanti, di fatto un paese, e che aveva un apparato preventivo e di sicurezza tanto sofisticato, la strage scolastica, una delle più eclatanti compiute negli ultimi anni in America, risulta se non inspiegabile, quantomeno tutta da spiegare.
La polemica sull’accesso delle armi che sta lacerando l’America, che divide quanti giustamente chiedono limitazioni all’acquisto e maggiori controlli e quanti si oppongono alle restrizioni in nome del secondo emendamento della Costituzione, affrontano solo una parte del problema.
C’è da capire perché l’America sia particolarmente colpita da questa particolare follia, destinata a procrastinarsi anche con una limitazione all’acquisto delle armi (si può uccidere anche con una pistola) e perché, a volte, come nel caso di Columbine e in quello attuale, le forze dell’ordine, in genere alquanto severe, abbiano dimostrato una leggerezza sconcertante, ancor più grave nel caso di Uvalde perché ormai l’America sa perfettamente che le sue scuole sono un obiettivo strategico della follia stragista.
Domande tante, risposte poche e insufficienti.