La cessione da parte del Mef del 2,8% di Eni spiegata facile
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di Alessandro Volpi*
La cessione da parte del Mef del 2,8% di Eni non significa fare cassa, ma fare un regalo.
La cessione di una parte del capitale azionario di un titolo decisamente di segno positivo non può essere giustificata infatti neppure con le esigenze di bilancio dello Stato perché i circa 1,4 miliardi incassati saranno ben presto superati dalle perdite di futuri dividendi, regalati ai grandi fondi, già presenti in Eni e che è molto probabile verranno "individuati" dagli advisor Goldman Sachs International, Jefferies e UBS Europe SE.
Allora viene da pensare male: il regalo del 2,8% alla grande finanza serve a consolidare l'atlantismo del gabinetto Meloni e a dare garanzie proprio ai super fondi che l'Italia non è un paese contro cui scommettere perché disposto a graziosi regali. Italiani!!!
La cessione di una parte del capitale azionario di un titolo decisamente di segno positivo non può essere giustificata infatti neppure con le esigenze di bilancio dello Stato perché i circa 1,4 miliardi incassati saranno ben presto superati dalle perdite di futuri dividendi, regalati ai grandi fondi, già presenti in Eni e che è molto probabile verranno "individuati" dagli advisor Goldman Sachs International, Jefferies e UBS Europe SE.
Allora viene da pensare male: il regalo del 2,8% alla grande finanza serve a consolidare l'atlantismo del gabinetto Meloni e a dare garanzie proprio ai super fondi che l'Italia non è un paese contro cui scommettere perché disposto a graziosi regali. Italiani!!!
*Post Facebook del 16 maggio 2024