Del resto, sempre più soldati appartenenti ai Paesi NATO stanno combattendo contro i russi in Ucraina. Si tratti di mercenari o di truppe regolari poco importa. L’Occidente è direttamente coinvolto nel conflitto che, ogni giorno, appare sempre più indirizzato verso l’internazionalizzazione. Il metodo per assuefare l’opinione pubblica europea all’inevitabilità e alla normalità dell’innesco di un conflitto mondiale NATO-Russia è, come al solito, quello della rana bollita.
L’asticella dell’escalation viene alzata gradualmente, poco alla volta, per fare in modo che non ci si accorga di stare irrimediabilmente scivolando nel baratro senza possibilità di ritorno. Spero di sbagliarmi ma l’impressione è che solo un miracolo possa riportare indietro le lancette della Storia. L’obiettivo della NATO è quello di smembrare la Federazione Russa in vari protettorati etnici da porre sotto controllo occidentale. I media europei e americani parlano apertamente di un futuro smembramento della Russia e sono già state pubblicate delle bozze di carte geografiche con la Russia divisa in 6-7 tronconi. La NATO non rinuncerà a questo piano, che coltiva da molti decenni e che, nel 1991, con lo smembramento dell’URSS, è riuscita in parte a realizzare. Il 1991 è stato il primo tempo, il 2022 il secondo. Naturalmente, la NATO ha fatto i conti senza l’oste. Vedremo come andrà a finire…