"Siamo con voi fratelli. Andate tutti a votare". Il video-messaggio di Roger Waters per le elezioni in Venezuela
L’ex bassista dei Pink Floyd, l’asso della musica rock mondiale Roger Waters, da sempre vicino alle istanze dei popoli latinoamericani, ha inviato un messaggio al Venezuela che si appresta ad andare al voto per rinnovare l’Assemblea Nazionale. Una tornata elettorale cruciale per il funzionamento della democrazia venezuelana.
“Andate tutti, andate a votare”, ha esortato l’icona del rock internazionale, che si è espressa in più occasioni in difesa del processo rivoluzionario in Venezuela e delle cause progressiste in tutto il mondo.
Viva #Venezuela ????????!!! DECEMBER 6th VOTE. pic.twitter.com/leibRTyig6
— Roger Waters (@rogerwaters) December 5, 2020
In un video pubblicato sui social, in compagnia di uno dei suoi animaletti, il musicista ha dichiarato nel suo messaggio alla Repubblica Bolivariana del Venezuela: “Siamo con voi; fratelli e sorelle. Siamo con voi".
Il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro Moros, ha risposto alle parole di Roger Waters, che ha ringraziato per il messaggio e il sostegno.
"Siamo assolutamente certi che domenica 6 dicembre saremo vittoriosi e più forti", ha scritto Maduro attraverso il suo account Twitter ufficiale.
Allo stesso modo, il presidente bolivariano ha affermato: “Riconquisteremo il potere legislativo sequestrato dall’imperialismo statunitense”. Ha concluso il suo messaggio con “¡Popular Victory!”.
Saludos @rogerwaters y gracias por tus buenos deseos. Tenemos la plena certeza que saldremos victoriosos y más fortalecidos este domingo #6Dic. Vamos a recuperar el Poder Legislativo que secuestró el imperialismo norteamericano. ¡Popular Victory! pic.twitter.com/kozuunz88H
— Nicolás Maduro (@NicolasMaduro) December 5, 2020
Waters, che si è distinto come bassista, cantante e membro della band britannica Pink Floyd, fino al 1985 è, oggi, un attivista riconosciuto per le giuste cause e la protezione dell'ambiente in tutto il pianeta.
In questo senso, si è pronunciato non solo contro l'ingerenza statunitense in Venezuela, ma anche contro la repressione del governo Piñera in Cile; a favore delle lotte dei popoli indigeni dell'Amazzonia ecuadoriana e del neofascismo di Jair Bolsonaro in Brasile.