Sana'a: Riad ha rubato 130 milioni di barili di greggio yemenita in 4 anni
Il governo dello Yemen denuncia che la coalizione di aggressori sauditi ha rubato più di 130 milioni di barili di petrolio yemenita in quattro anni.
Le stesse accuse che sono rivolte alla Russia, fra le tante malefatte che si addebitano a Mosca. Ma questi furti, saccheggi massacri, avvengono per mano saudita con armi e appoggi politici dell’Occidente. Solo che lo stesso occidente usa sempre due pesi e due misure. In Ucraina si racconta c’è un’invasione con ogni genere di atrocità, nello Yemen, nemmeno si negano che avvengono, perché mediaticamente non esiste e non deve esistere perché rappresenta il crimine più indegno appoggiato dal “mondo libero”. Ma lo ripetiamo: della più grande catastrofe umanitaria attuale, ovvero la guerra di aggressione contro lo Yemen, è responsabile l’occidente.
La cosa più atroce è che questo carburante rubato sarebbe servito alla popolazione yemenita, per attivare le industrie, le coltivazioni, far funzionare gli ospedali. Non senza pensare ai milioni di bambini yemeniti denutriti se non proprio ridotti a scheletri.
Intanto, il ministro del petrolio e dei minerali del governo yemenita per la salvezza nazionale, Ahmad Abdullah Dares, ieri, ha dichiarato che tra il 2018 e il luglio di quest'anno, la cosiddetta coalizione a guida saudita ha rubato più di 130 milioni di barili di greggio dallo Yemen, per un valore di quasi $ 9,5 miliardi. Cifra importante anche per un Paese cosiddetto ricco, figuriamoci per quello più povero del mondo arabo.
In un'intervista concessa al canale televisivo locale Al-Masirah, e rilanciata dall’emittente iraniana in lingua spagnola, HispanTV, il funzionario yemenita ha spiegato che, nel solo 2018, la monarchia saudita e i suoi alleati coinvolti nel conflitto hanno venduto più di 18 milioni di barili di petrolio sottratti allo Yemen per un valore di 1,3 miliardi dollari, quando il prezzo medio del greggio era di 72 dollari al barile.
La cifra è aumentata vertiginosamente nel 2019 e nel 2021, ha aggiunto Dares, con il furto rispettivamente di oltre 29,6 milioni e 31 milioni di barili di petrolio yemenita.
Queste cifre scioccanti sono state rivelate lo stesso giorno in cui una petroliera della coalizione saudita, battente bandiera greca, ha rubato 2 milioni di barili di petrolio dallo Yemen dopo aver lasciato un porto nella provincia sud-orientale di Hadramaut, del Paese arabo, controllato dagli affiliati all'ex presidente Abdu Rabu Mansur Hadi, prima feticcio di Riad e abbandonato dalla stessa monarchia saudita.
Le entrate del petrolio e del gas rappresentano il cardine dell'economia yemenita e coprono l'80% del bilancio generale del paese arabo he dal marzo 2015 ha subito una brutale campagna di bombardamenti guidata da Riad, oltre ad essere stato sottoposto a un disumano blocco aereo, mare e terra che bloccano l'arrivo di cibo, medicine e carburante alla nazione.
Il mese scorso, il portavoce della Yemen Oil Company (YPC) Esam al-Mutawakel ha dichiarato alla rete libanese Al-Mayadeen che il suo paese dispone di risorse energetiche sufficienti sia per il consumo interno che per le esportazioni. Tuttavia, ha indicato che il costante furto del carburante del Paese da parte degli aggressori ha aggravato la crisi umanitaria ed economica in Yemen.
Le autorità yemenite sottolineano che i paesi aggressori, guidati da Arabia Saudita e Stati Uniti, cercano di aumentare le sofferenze della popolazione intensificando le sanzioni, confiscando petroliere e navi con cibo e medicine, e in generale la guerra economica.