Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva per primo annunciato che l'accordo sul ripristino del corridoio umanitario era stato raggiunto dopo i negoziati diretti con il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu.
Mosca, riporta RT, ha precisato come - grazie alla partecipazione dell'Onu e all'assistenza della Turchia - "sono state ottenute dall'Ucraina le necessarie garanzie scritte sulla soppressione del corridoio umanitario e dei porti ucraini, ritenuti di interesse per l'esportazione. di prodotti agricoli, [come obiettivi militari] delle ostilità contro la Federazione Russa".
All'inizio di questa settimana, il presidente russo Vladimir Putin aveva dichiarato che Mosca avrebbe interrotto la sua partecipazione all'accordo fino a quando l'Ucraina non avesse garantito la sicurezza delle navi nel Mar Nero. "L'attacco fallito che l'Ucraina ha lanciato contro le navi della flotta del Mar Nero" è stato effettuato da droni "sia subacquei che aerei" che hanno in parte sorvolato il corridoio attraverso il quale viene trasportato il grano dall'Ucraina. "In questo modo, hanno creato una minaccia sia per le nostre navi, che devono garantire la sicurezza dell'esportazione di grano, sia per le navi civili coinvolte".
Il presidente ha sottolineato che se Kiev attaccasse navi civili, la Russia sarebbe accusata dell'aggressione, poiché è responsabile della loro sicurezza. "Non stiamo dicendo che stiamo finendo la nostra partecipazione a questa operazione; no, stiamo dicendo che la stiamo interrompendo", aveva dichiarato.
Nel giorno del ritorno della Russia nell'accordo il presidente russo ha precisato: "Abbiamo chiesto garanzie all'Ucraina che non ci saranno più attacchi. I partner turchi hanno agito da intermediari. La Russia si riserva il diritto di recedere dall'accordo sul grano in caso di nuove violazioni. Mosca è pronta a fornire gratuitamente ai paesi più poveri tutto il grano loro destinato".