Omicidio di classe a Piacenza. La stampa italiana ci riporta direttamente alla fine dell'Ottocento
Il senso dei commenti riportati nella stampa "quotata" sull'omicidio di classe del lavoratore a Piacenza ci riporta direttamente alla fine dell'Ottocento e agli anni 20 del secolo scorso (quelli della svolta reazionaria generalizzata in gran parte dell'Europa). Come allora picchetti e scioperi diventano "violenza" e "attentati alla libertà del lavoro". La misura della nostra sconfitta sta anche nel fatto che simili argomentazioni sono egemoniche e sfondano dove dovrebbero essere invece rigettate: tra i giovani, i precari, i disoccupati.
Il fatto poi che non sia stato indetto uno sciopero generale, dimostra ulteriormente che siamo in piena barbarie e che il futuro sarà peggiore.
Diego Angelo Bertozzi