Oltre 90 milioni di dollari da Washington alle Ong "per la democrazia in Cina"
"Si tratta non solo di ingerenza, ma di attività sovversiva"
di Diego Angelo Bertozzi
Secondo il giornale giapponese Asahi Shimbun ammonta a oltre 90 milioni di dollari l'aiuto fornito dal National Endowment for Democracy di Washington (organismo formalmente privato ma lautamente finanziato dal governo federale), dal 1984 al 2015, a oltre 100 gruppi cinesi "pro democrazia". Si tratta non solo di ingerenza negli affari interni di uno Stato, ma di una attività sovversiva e di una vera e propria guerra a bassa intensità.
Tra i movimenti finanziati risultano - e non può essere certo una sorpresa - il World Uyghur Congress e il Tibetan Youth Congress. Quest'ultimo organismo, tra l'altro, è conosciuto per le dichiarazioni tutt'altro che pacifiche dei propri dirigenti: "In Tibet nessun cinese è innocente, ogni singolo civile sarà obiettivo della nostra guerra" e "chiederò al Dalai Lama: se ammazzando ogni giorno cento cinesi si potesse riconquistare l'indipendenza tibetana, tu lo faresti? Se lui mi dirà di no, vorrà dire che non è in grado di stare alla testa del popolo tibetano". Dalle parole andiamo ai fatti: dal 1995 al 2000 sono stati molti gli attacchi dinamitardi ideati e organizzati proprio dal Tibetan Youth Congress.
E poi ci stupiamo della legge introdotta da Pechino per regolamentare permanenza e azione delle Ong sul proprio territorio...
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