Milena Gabanelli, la Cina e i pomodori italiani
La Gabanelli anziché menzionare la globalizzazione come causa dell’invasione di prodotti agricoli a basso costo, coglie l’occasione anche stavolta ( parlando di pomodori) per attaccare la Cina; come se l’abbandono di colture come quelle del limone in Sicilia non sia stata dovuta al deprezzamento a seguito dell’invasione di limoni dalla Spagna o dal Nord Africa; come se l’olio (Tunisia -Spagna) o il grano ( Canada-Usa) non arrivassero in quantità ingenti da altri paesi . Allo stabilimento Ikea di Catania, ubicata nella famosa piana degli agrumi, ho trovato serviti ai tavoli della ristorazione, limoni della California.
Piuttosto la Gabanelli che non menziona mai la deriva della globalizzazione come il problema di fondo, dovrebbe chiedersi: quando migliaia di giovani scesero in piazza a Genova contro il G8 ( e molti di loro finirono per essere pestati) anche per dire no a quelle politiche liberiste che hanno condotto la nostra agricoltura allo stato attuale, da che parte stavano i suoi attuali editori e da che parte stanno tutt'ora?
Dalla parte di chi chiedeva e continua a chiedere una globalizzazione diversa o dalla parte del capitale e del liberismo economico?