Vito Crimi, capo politico "reggente" del Movimento 5 Stelle ha comunicato questa mattina l'espulsione dei 15 senatori che hanno votato NO ieri al Senato sulla fiducia al neo-governo presieduto dall'ex presidente della Bce Mario Draghi.
I 15 senatori che hanno votato no comprendono in particolare l'ex ministro Barbara Lezzi e il presidente della Commissione antimafia Nicola Morra. Non è chiaro ancora se i sei senatori assenti alla votazione ieri (solo 2 erano giustificati degli 8 non presenti tra i senatori del Movimento 5 Stelle) verranno espulsi, come lasciato intendere da Crimi nei giorni scorsi, o solo sanzionati.
Qui di seguito il post con cui Crimi ha comunicato l'espulsione:
I 15 senatori che hanno votato no alla fiducia saranno espulsi.
Ieri al Senato il
MoVimento 5 Stelle
ha votato sì. Non lo ha fatto a cuor leggero, è evidente. Ma lo ha fatto. Lo ha fatto con coerenza, nel rispetto dell'orientamento emerso in seguito all'ultima consultazione, dove la maggioranza dei nostri iscritti si è espressa a favore. E lo ha fatto con coraggio, assumendosi la responsabilità di una scelta che non guarda all'interesse esclusivo del MoVimento o al facile consenso, bensì agli interessi di tutti i cittadini italiani e della nostra comunità nazionale. Quello di chi ha votato sì è un voto unitario, una responsabilità collettiva, non del singolo. I compromessi con sé stessi, con i propri credo, convinzioni e valori, sono quelli più difficili. Riuscire ad affrontarli e sostenerli per il bene di un Paese che sta vivendo il momento più difficile della sua storia recente non è una sconfitta, è un valore aggiunto in termini di etica e dignità.
I 15 senatori che hanno votato no sono venuti meno all'impegno del portavoce del MoVimento che deve rispettare le indicazioni di voto provenienti dagli iscritti. Tra l'altro, il voto sul nascente Governo non è un voto come un altro. È il voto dal quale prendono forma la maggioranza che sostiene l'esecutivo e l'opposizione. Ed ora i 15 senatori che hanno votato no si collocano, nei fatti, all'opposizione.
Per tale motivo non potranno più far parte del gruppo parlamentare del MoVimento al Senato. Ho dunque invitato il capogruppo a comunicare il loro allontanamento, ai sensi dello Statuto e del regolamento del gruppo.
Sono consapevole che questa decisione non piacerà a qualcuno, ma se si pretende rispetto per chi la pensa diversamente, lo stesso rispetto si deve a chi mette da parte le proprie posizioni personali e contribuisce al lavoro di un gruppo che non ha altro obiettivo che quello di servire i cittadini e il Paese.
AGGIORNAMENTO
Da quanto dichiarato all'Ansa Vito Crimi lascia trapelare l'espulsione per i sei senatori (degli 8 otto totali) assenti ieri senza giustificazione durante la votazione della fiducia. Il numero degli espulsi salirebbe a 21. "Per i senatori assenti ieri in occasione del voto di fiducia al governo ho chiesto al capogruppo di verificare le ragioni dell'assenza. Se non motivate da comprovate motivazioni di salute o stato di necessità anche per loro sarà prevista la sanzione più grave", ha dichiarato Crimi.
L'avvocato Borrè noto per aver impugnato e Beppe Grillo a modificare lo statuto del Movimento 5 Stelle per passate espulsioni ha dichiarato all'ADNKRONOS come: "E' gravissimo che CRIMI abbia scritto e detto una cosa del genere, annunciando l'espulsione di 15 senatori - dice Borré - CRIMI è infatti membro del comitato di garanzia che vigila sulle violazioni disciplinare, l'organo di ultimo istanza, e il fatto che indichi già la sanzione che i probiviri dovranno adottare è davvero inquietante, come se un giudice indicasse la pena prima dell'avvio del processo. In diritto una simile fuga in avanti comporterebbe la ricusazione di chi ha espresso" il parere, avanzando l'espulsione per i 15 senatori 'ribelli'". 15 presto diventati 21.