Luciano Canfora: "Dire che la sovranità nazionale è un disvalore è una stupidaggine"
Che cos’è il Partito Democratico? Questa domanda riaffiora spesso. In modo particolare quando ci si interroga sugli obiettivi di un partito che sembra non riuscire ad andare oltre agli stretti orizzonti di governo.
Alcuni osservatori ancora insistono nell’accostare la parola sinistra al PD. Tra essi sicuramente non troviamo il professor Luciano Canfora. Lo storico intervistato dall’Huffington Post afferma: «Non è più un partito di sinistra. Ha sostituito al bagaglio intellettuale e pratico suo caratteristico, una parola priva di senso che diventa un Santo Graal discriminante: l’europeismo. Mi chiedo cosa significhi. Siamo tutti europeisti, ma stai con i lavoratori o con i detentori del capitale? Con gli sfruttati o con chi trae profitto dal lavoro dipendente? Un continente non è un’idea politica, magari lo era nella testa di Altiero Spinelli che diceva “l’Europa, se ci sarà, dovrà essere socialista”. Citano Spinelli ma non hanno letto il Manifesto di Ventotene».
Che cos’è quindi il PD? «Beh. È un oggetto “governistico” che non ha un rapporto con una base intesa non come un mero serbatoio di voti, ma come popolo dentro cui trovare una identità. Credo che il Pd non abbia sezioni, una struttura territoriale degna di questo nome. Ed è la ragione per cui è passata l’idea demenziale che il segretario del partito lo eleggono i passanti attraverso il rituale comico delle primarie. Uno passa e vota… Ma le pare?».
Riguardo al ruolo del Partito Democratico nell’attuale governo il giudizio del professor Canfora è tranciante: «Il Pd è il portaborse di Draghi».
A chi invece ritiene che il PD funzioni da argine contro i cosiddetti sovranisti Canfora dice: «Sovranismo è una parola inventata e priva di contenuto. Dire che la sovranità nazionale è un disvalore è una stupidaggine. Se una cosa è giusta, anche se la dice un uomo di destra, non cessa di essere giusta. Ad esempio, la difesa della sovranità nazionale di fronte al capitale finanziario non è sbagliata».