Lettera a Macron dal Donbass: «I media francesi non raccontano gli orrori che viviamo»

Lettera a Macron dal Donbass: «I media francesi non raccontano gli orrori che viviamo»

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

Non molto tempo fa, la nostra piccola e amata scrittrice di Lugansk, Donbass, Faina Savenkova, aveva scritto una lettera aperta al presidente della Francia, Emmanuel Macron con la richiesta di aiutare a costringere l'Ucraina a smettere di fare la guerra nel Donbass. 
 Una lettera molto precisa e rigorosa, dove Faina ha fatto un confronto giustissimo con la situazione della Seconda Guerra Mondiale e quella odierna del Donbass, dove muoiono i bambini. 

“A Lugansk e Donezk esiste il “Viale degli Angeli”, chiamato così per ricordare i bambini uccisi dai bombardamenti ucraini, può darsi che la vita di un bambino non sia così interessante a livello di politica mondiale e i bambini muoiono in diversi angoli del pianeta, ma è la nostra vita, - ha scritto Faina - e in ogni momento ce la possono togliere, così aggiungendo solo un nome già alla già lunga lista.  Anche noi proviamo dolore quando ci feriscono o uccidono, anche noi proviamo paura quando scappiamo a nasconderci nei sotterranei mentre bombardano, temiamo che ci possano raggiungere le schegge dei proiettili, siamo solo dei bambini e non sappiamo se vedremo la luce del domani. Noi viviamo in guerra e tuttavia non ci differenziamo molto dai bambini della Francia, della cui storia ho letto sui libri. A me piace la Francia, ho letto di quanto hanno sofferto i bambini durante la Guerra in Francia e tuttavia i mass media francesi non si occupano di ciò che succede nel Donbass, non scrivono, hanno paura di raccontare degli orrori che noi viviamo, ma io Le voglio dire, -  continua Faina, -  che da noi non vivono terroristi o cattivi, ma persone semplici, il Donbass è vittima delle ambizioni dei presidenti dell’Ucraina e perciò i nostri padri e nonni sono stati costretti ad imbracciare di nuovo le armi, come ottant’anni fa, e come allora, tutto si ripete, nel silenzio generale e nell’indifferenza dei paesi europei.  Voglio credere che Lei, in qualità di Presidente di un grande paese, possa aiutare a costringere l’Ucraina a smettere di fare la guerra”. 

Così terminava la sua bella lettera Faina, una lettera alla quale il presidente Macron, un mese dopo, ha reagito. Ma la sua risposta è stata una lettera fredda, breve, fatta scrivere dal suo collaboratore, parole di convenienza, come se si vergognasse di provare a dire qualcosa di più, oltre il consentito, di specifico su cui Faina lo aveva sollecitato. Codardamente, si è limitato al linguaggio e alle frasi fatte del funzionario burocrate, interpretando il ruolo, come da sceneggiatura scritta dai registi americani e da cui i paesi europei non possono sgarrare. Alla stessa stregua si comporta la Merkel, la Germania e la Francia si erano prese la responsabilità di garantire la pace nel Donbass e quindi “premere” su Kiev. 

Macron ha incaricato di rispondere al suo capo di gabinetto, Brice Blondel. Blondel ha scritto che “il Capo di Stato, sensibile alle motivazioni che ti hanno condotto a scrivergli, ti ringrazia vivamente e assicura l’attenzione della Francia verso la situazione in corso nella regione del Donbass. Puoi essere certa che la determinazione del nostro paese è quella di continuare a impiegare sforzi nell’ambito del formato Normandia per garantire la piena applicazione degli accordi di Minsk, che sono la sola via che permette di giungere a un regolamento politico duraturo del conflitto”.

Se non altro, la lettera di Faina, una bambina di 12 anni, spero abbia sollevato dubbi circa la “verità mainstream” sul Donbass, nella mente di Macron e del suo entourage politico. Senz’altro ha posto un seme, da cui spero germogli nei lettori uno scuotimento dall’intorpidimento generato dalla massa di menzogne finora costruite sulla guerra nel Donbass. 

Marinella Mondaini

Marinella Mondaini

Scrittrice, giornalista, traduttrice. Vive e lavora a Mosca

Potrebbe anche interessarti

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino" di Clara Statello Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Fino a quando potranno impedire le elezioni in Libia?  di Leonardo Sinigaglia Fino a quando potranno impedire le elezioni in Libia?

Fino a quando potranno impedire le elezioni in Libia?

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite di Pasquale Cicalese L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite

L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE di Giuseppe Masala Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS di Michele Blanco DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti