Le proteste in Russia e il ruolo delle piattaforme internet legate a Washington. Le accuse di Mosca
In questa fase storica segnata da quelle vere e proprie ‘purghe’ decise dai principali social network dopo gli ormai ben noti fatti di Washington rileviamo una diversa attitudine degli stessi rispetto alle manifestazioni non autorizzate in Russia.
A tal proposito il ministero degli Esteri russo ha messo in guardia le piattaforme Internet occidentali dalla responsabilità nel diffondere false informazioni riguardo le manifestazioni non autorizzate.
"Chiediamo che l'interferenza negli affari interni degli Stati sovrani venga fermata e mettere in guardia sulle responsabilità”, scrive il ministero degli Esteri di Mosca tramite la propria pagina Facebook come riporta l’agenzia TASS.
"La flagrante interferenza degli Stati Uniti negli affari interni della Russia è un dato di fatto, così come la propagazione di falsi e le chiamate a proteste non autorizzate da parte delle piattaforme Internet controllate da Washington. Un'altra prova del ruolo dietro le quinte di Washington è il Segretario di Stato statunitense Antony Blinken a sostegno alle violazioni della legge. Non c'è dubbio che le azioni volte a incoraggiare le proteste siano un elemento della strategia di contenimento della Russia. Il Dipartimento di Stato sta apparentemente seguendo il "programma" offerto dal centro analitico RAND Corp nel 2019 (vedi rapporto ‘Overextending and Unbalancing Russia’). È un peccato che gli sia sfuggito l’avvertimento sugli alti costi e sui rischi di questa dottrina", si legge nel post Facebook.
Il ministero ha sottolineato il fatto che le manifestazioni di domenica non sono autorizzate ma non spontanee come gli Stati Uniti tendono a dipingerle. Inoltre i diplomatici di Mosca mettono in evidenza la doppia morale USA: chiamano i cittadini russi a violare la legge e invitano il governo a non reprimere le manifestazioni non autorizzate. Quando invece negli USA, in simili situazioni, le forze dell'ordine aprono il fuoco sui manifestanti.